Una sorta di “genio” della truffa, una donna che ha accumulato un bottino di decine di migliaia di euro colpendo in tutta Italia. In particolare nelle province di Venezia, Monza, Milano, Bergamo, Como, Pavia, Brescia, e molte altre ancora. Il meccanismo “elementare” funzionava quasi sempre: le vittime si vedevano addebitare somme di denaro di importi fino a tremila euro per l’acquisto di beni di cui non sapevano nulla: profumi, cosmetici, bigiotteria, viaggi, ricariche telefoniche, pneumatici.
La ladra usava il grimaldello del terzo millennio: inviava ad ignari correntisti email tecnicamente chiamate “di phishing”, cioè mail in apparenza identiche, con tanto di “logo”, a quelle di un ente affidabile, per esempio una banca, al destinatario che spesso credeva al messaggio.
Negli anni aveva accumulato decine di migliaia di euro con la stessa tecnica: il phishing, mail apparentemente inviate da istituti di credito o enti, con il logo perfettamente contraffatto e la richiesta di dati personali.
I carabinieri di Seregno (Monza e Brianza) hanno ora però bloccato la carriera della professionista di queste truffe informatiche. Il fermo è avvenuto a Giussano.
La 31enne è finita ai domiciliari dopo essere stata condannata per aver carpito migliaia di euro. La donna ha una lunga serie di procedimenti ancora in corso che partono da quando, poco più che diciottenne, aveva cominciato a commettere reati contro il patrimonio, furti, ricettazioni, per poi specializzarsi nelle truffe informatiche.
La donna ha accumulato un bottino di decine di migliaia di euro colpendo in tutta Italia, e in particolare nelle province di Monza e della Brianza, Milano, Bergamo, Como, Pavia, Brescia, Venezia, Torino, Alessandria e Nuoro.
Le vittime ricevevano la email di phishing, apparentemente genuina, inviata, per esempio, da una banca, e all’apparenza del tutto veritiera che alla fine richiedeva informazioni personali come codici di pagamento e numeri di carte di credito, compresi i relativi codici di verifica.
La trentunenne oggi ha ricevuto la notifica di condanna a dieci mesi di reclusione; è stata arrestata dai carabinieri di Seregno e posta ai domiciliari a Giussano.
Intanto, non bisogna abbassare la guardia sul phishing che è un fenomeno noto da tempo ma in continua evoluzione. I carabinieri mettono in guardia anche su quello che oggi è il “condizionamento psicologico” che i truffatori mettono sempre più in atto: per ottenere informazioni personali cercano di mettere sotto pressione la vittima prospettando situazioni urgenti, emergenziali o prospettando gravi conseguenze. Così si rivolgono, ad esempio, a parenti anziani inventando che il nipote ha subito un incidente, oppure inventando una denuncia all’Autorità giudiziaria, una perdita di denaro, o una rivalsa con altre conseguenze spiacevoli.
E non starebbe bene in galera ?