Solamente alcuni giorni fa, gli operai dello stabilimento Aprilia di Noale avevano manifestato pubblicamente la loro preoccupazione riguardo al calo della produzione e all’imminente riduzione dei posti di lavoro, stamane i timori sembrano essersi concretizzati. A subirne maggiormente le conseguenze i lavoratori dello stabilimento di Scorzé.
Oggi è arrivata la notizia che da lunedì 4 novembre nella fabbrica dove lavorano 350 operai saranno attive solo le due linee assemblatrici delle moto, mentre l’intero comparto degli scooter rimarrà fermo; la linea uno lavorerà tre settimane, la due per quindi giorni e poi gli operai rimarranno a casa.
È da tempo ormai che lo stabilimento di Scorzé non produce più molto: una volta autore anche 100 mila moto all’anno, ora invece i numeri sono attorno alle 25 mila, e l’azienda è sempre più decisa a far scendere il numero a 10 mila. Ne consegue che a soffrirne sarà l’organico, con una riduzione di personale che diventerà obbligatoria.
La cassa integrazione partirà da dicembre e le sorti dello stabilimento di Scorzé saranno riviste a gennaio 2014. Più precisamente infatti, il 31 terminerà il contratto di solidarietà (accordo stipulato fra l’azienda e i sindacati per diminuire le ore di lavoro e sopravvivere nonostante la crisi aziendale) mentre la fabbrica di Noale potrà prorogare lo stesso tipo di contratto, permettendo ai lavoratori di continuare le attività per un altro anno.
A gennaio i sindacati Fiom, Cgil e Fim Cisl cercheranno di trovare un’intesa con l’Aprilia. Nel frattempo terranno alta l’attenzione sulle sorti dello stabilimento. Nei prossimi giorni assieme alle Rsu, si incontreranno per decidere cosa fare, mentre la prossima settimana dovrebbe tenersi l’incontro con l’assessore veneto al Lavoro Elena Donazzan.
Noale e il suo sindaco, Michele Celeghin hanno voluto dimostrare la loro solidarietà ponendo una bandiera dell’Aprilia sopra la porta d’ingresso del municipio, promettendo che rimarrà lì finché non saranno date delle risposte concrete.
Alice Bianco
[29/10/2013]
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