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Carabinieri suonano: appartamento punto di spaccio a Venezia

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I Carabinieri di Venezia suonano al campanello di un appartamento del centro storico e scoprono una sede dello spaccio. In realtà i militari seguivano con appostamenti e controlli da giorni i movimenti attorno all’appartamento, e lì hanno deciso di verificare le ipotesi martedì notte.
Il 40enne, residente in pieno centro storico, a Venezia, possedeva tutto il materiale che confermava l’attività illecita dell’uomo, che infatti è stato arrestato in flagranza con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.
Un bilancino di precisione, denaro in contanti, tutto il necessario per confezionare delle dosi da vendere e una quantità di cocaina, già suddivisa, pronta per essere scambiata.

E, se fossero stati necessari altri riscontri, proprio durante i controlli si sono presentati due soggetti, ora indagati per capire se quello era il loro pusher dal quale si rifornivano dello stupefacente da piazzare in giro. In tasca al primo, infatti, alcune dosi di hashish, al secondo, invece, una singola dose di cocaina.

Alla fine i tre, stranieri originari della Tunisia, sono finiti sotto i controlli dei militari.

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  1. la vita da spacciatori! Quella carriera che ti fa dire: “Sì, ho sempre sognato di essere coinvolto in un’attività illecita, di rischiare la libertà e di confezionare dosi di droga come se stessi preparando un pranzo al sacco per un picnic.”

    Ecco, immaginate la scena: Carabinieri di Venezia, con tanto di cappello a punta e baffi impeccabili, suonano al campanello dell’appartamento. “Buongiorno, signore! Siamo qui per verificare le ipotesi. Speriamo che non stia facendo colazione con il suo bilancino di precisione e una montagna di cocaina.”

    Il 40enne residente in pieno centro storico deve aver pensato: “Ah, finalmente! La mia grande occasione! Ho sempre sognato di essere arrestato in flagranza di reato. Ecco il mio momento da protagonista!”

    E cosa trovano i militari? Denaro in contanti, perché chi ha bisogno di carte di credito quando puoi pagare con un bel mazzo di banconote? E poi, naturalmente, il bilancino di precisione. Perché, diciamocelo, ogni spacciatore che si rispetti ha un bilancino di precisione nel cassetto delle posate.

    Ma non finisce qui! Durante i controlli, due soggetti si presentano. Immagino che abbiano detto: “Scusate, signori Carabinieri, stavamo solo passando di qua per caso, con le nostre dosi di hashish e cocaina. Niente di cui preoccuparsi!”

    E così, i tre stranieri originari della Tunisia sono finiti sotto i controlli dei militari. Bravi ragazzi! Avete reso orgogliosi i vostri genitori. “Mamma, papà, ho fatto carriera! Sono stato arrestato per spaccio di droga!”

    Ecco, cari spacciatori, continuate a fare la vostra parte per rendere il mondo un posto più… eh, interessante. E ricordate: la vita è come una dose di cocaina suddivisa, pronta per essere scambiata.

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