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Appalti truccati, l’Italia dei lavori pubblici trema

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Appalti truccati, l'Italia dei lavori pubblici trema

Appalti truccati, l’Italia dei lavori pubblici, composta da imprenditori, imprese, politici, e amministratori “tecnici”, trema per l’ennesimo scandalo che viene a galla, forse il più grosso degli ultimi anni.

Dai cantieri dell’Expo all’autostrada Salerno-Reggio Calabria, dalla Fiera di Roma all’Alta velocità Milano-Verona, dal terminal di Olbia, all’hub portuale di Trieste. E poi, per non farsi mancare niente, il completamento dell’autostrada Livorno-Civitavecchia, il Metro 5 di Milano, City Life e altri ancora cantieri appetitosi: la cricca avrebbe gestito miliardi di euro. Come? con tangenti e prezzi lievitati negli appalti (anche del 40%).

Queste le conclusioni dei magistrati di Firenze, da cui tutto è nato.
La curiosità dei giudici e l’esigenza di “guardarci dentro” nasce un giorno seguendo un’inchiesta sulla Tav. Lì si è scoperchiato un Vaso di Pandora che ha descritto come il male della corruzione sia effettivamente esteso a tutta Italia.

I carabinieri del Ros, coordinati dai pm Luca Turco, Giuseppina Mione e Giulio Monferini, hanno arrestato quattro persone. Nomi eccellenti: Ercole Incalza, 70 anni, da più di trent’anni «principe» del ministero dei Lavori pubblici. Poi tre imprenditori: il milanese Francesco Cavallo, 55 anni, il frusinate Sandro Pacella, 55 anni, collaboratore di Incalza e il romano, ma da tempo residente a Firenze, Stefano Perotti, 57 anni.

Gli indagati sono in tutto 51 e tra questi spiccano nomi eccellenti di politici, sia del centrodestra che del centrosinistra. Ci sono l’ex europarlamentare Vito Bonsignore, Stefano Saglia, già sottosegretario alle Infrastrutture, Antonio Bargone, ex sottosegretario ai Lavori pubblici, presidente della Società autostrada Tirrenica e commissario governativo dimissionario e Rocco Girlanda, sottosegretario alle Infrastrutture.

Altri nomi illustri escono dalle intercettazioni: quelli del ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi (foto), del ministro dell’Interno Angelino Alfano e del viceministro Riccardo Nencini che però non sono indagati.

Tra le accusa della Procura di Firenze: corruzione all’induzione indebita, turbativa d’asta ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione.

Nella sola giornata di ieri in tutta Italia più di cento perquisizioni.

Mario Nascimbeni

17/03/2015

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  1. L*** il furbetto , uguale a tutti gli altri siete solo dei ladri ,, tempo al tempo ,poi guardiamo se sei veramente il ministro lupi o sei un delinquent come tanti altri .. sono felice di abitare all’estero .. e leggere queste notizie che fanno il giro del mondo
    D E L I N Q U E N T I

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