Siamo lavoratori esternalizzati, dipendenti cioè da cooperative, impiegati presso i Civici Musei Veneziani e attualmente a rischio licenziamento.
L’appalto in essere è scaduto e fino a Ottobre siamo in proroga : dal primo del prossimo mese di novembre circa quattrocento persone, molte delle quali donne, moltissime delle quali impiegate nei musei da decenni, potrebbero perdere il posto di lavoro.
La nostra non è una eventualità remota in quanto da quanto si apprende la Fondazione che gestisce i Musei ha intenzione di operare tagli per quanto riguarda il nuovo contratto di appalto. Tagli se veri non motivati in quanto in questi anni sono di molto aumentati i visitatori e i conseguenti introiti.
Sia chiaro che il nostro è già di lavoro sottopagato e sfruttato, perché gli esternalizzati sono l’avanguardia della ormai diffusa tendenza al massimo abuso del lavoratore ricattato dalla necessità.
Ma comunque è un lavoro che dobbiamo difendere a ogni costo, non abbiamo scelta perché non ne troveremo altri.
Le leggi attuali sono contro il lavoratore e la Fondazione Civici Musei le applica alla lettera : quindi totale chiusura nei confronti di persone che nei musei hanno dato moltissimo della loro vita e che del lavoro hanno estrema necessità. Il muro che Fondazione ha eretto nei confronti dei lavoratori-esternalizzati quindi di serie b- rafforza l’identico muro che ci ha sbattuto in faccia il sindaco Brugnaro.
Se togli a una persona il lavoro le togli tutto: ma noi rifiutiamo di farci togliere la
dignità.
Certo c’è la possibilità che le cose vadano diversamente cioè che magari al posto di licenziamenti si taglino ore che si traduce in tagli al già ridotto personale e in riduzione drastica di stipendio (già esiguo): questo significa passare da mille a sei – settecento euro mensili.
Meglio questo che niente?
Certo, se anche le bollette si pagano col questo criterio, se non ti staccano il gas,non ti prendono la casa se paghi la metà della rata.
Per questo un gruppo di noi ha intrapreso un percorso di lotta che riesce a incanalare la nostra rabbia e le nostra voglia di riprenderci i diritti che ci spettano in un argine preciso, e questo argine è il sindacato USB.
Per noi e per tutti coloro che vogliono alzare la testa perché il lavoro è un diritto sancito dalla costituzione e la schiavitù non deve diventare il nostro futuro
23-3-2017
Lavoratrici e lavoratori dei Musei civici di Venezia.