Alessandra Giudicessa, l’attrice romana di 43 anni che ha interpretato la sorella gemella Pamela nel film “Come un gatto sull’autostrada”, è di nuovo nei guai. È stata colpita con una nuova denuncia per ricettazione e, su disposizione della Procura di Roma, la Guardia di Finanza ha posto il sequestro su beni per un valore di 110.000 euro.
Sequestrate due polizze vita del valore di 80.000 euro e due auto acquistate tra il 2018 e il 2019, per un valore complessivo di 35.000 euro.
Secondo la Guardia di Finanza, il provvedimento si è reso necessario in ragione della “provata pericolosità sociale dell’attrice dal 2011 al 2018, derivante dal suo coinvolgimento in diverse cause giudiziarie relative ai reati di furto, truffa, uso e falsificazione di strumenti di pagamento, alcuni dei quali che hanno portato a condanne definitive”.
Questo non è il primo contatto dell’attrice con la legge. Ironia della sorte, nel film di successo “Un gatto in Tangenziale” interpretava la parte di una ladra seriale. Nel 2019 la Giudicessa è stata posta sotto sorveglianza speciale per pubblica sicurezza, revocata però all’inizio del 2021. Tuttavia, ulteriori accertamenti del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma hanno rivelato un nuovo capo di imputazione per ricettazione nei confronti dell’attrice e suo marito nel 2022. Le indagini hanno poi portato alla scoperta dei beni dell’attrice, che erano grossolanamente sproporzionati rispetto al reddito dichiarato del suo nucleo familiare.
Nella commedia di successo del 2018 “Come un gatto in autostrada”, Alessandra Giudicessa e sua sorella Valentina (completamente estranea agli eventi che hanno portato al sequestro di 110.000 euro) hanno interpretato anche due sorelle gemelle che prendono il nome dai personaggi Pamela e Sue Ellen di una nota serie TV.
Le due sorelle si sono trovate non solo a condividere il set del film, ma anche problemi legali. Entrambe sono state accusate in passato di aver rubato occhiali da sole per un valore di 250 euro nell’aprile 2018 da un ottico a Roma, e nel luglio dello stesso anno sono state denunciate ai carabinieri per un furto a Testaccio. Nel 2019 nei guai per un altro furto: in un negozio di abbigliamento della Capitale erano scomparsi diciotto capi di maglieria, per un valore di 4.790 euro, alcuni dei quali trovati nascosti sotto i vestiti.
