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“Amazon è ottimo, ma qualche volta si resta fregati”. Lettere al giornale

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“Amazon è ottimo, ma qualche volta si resta fregati” è il titolo della lettera ricevuta da un nostro lettore in cui descrive un danno patito per un acquisto sul sito di ecommerce di solito sempre molto affidabile.
“Accade quando mia moglie decide l’acquisto di alcune scatole-contenitori di plastica con coperchi. Scegliamo un’offerta che prevede 3 Box 60X40X36 per 42 euro. I problemi, però, nascono alla consegna: nello scatolone, infatti, due scatole su 3 erano rotte su un lato. Quindi cominciamo la trafila per la sostituzione, solo che questa volta abbiamo scoperto tutto un mondo che non ci aspettavamo”.

“Scriviamo ad Amazon inviando le foto delle scatole rotte chiedendo la sostituzione, ma la risposta è: il tuo ordine 402-1340036-9101937 è venduto e spedito direttamente da un venditore terzo che opera su Amazon.it Marketplace. Per questo tipo di articoli, il venditore è responsabile della vendita e del processo di spedizione. Dato che questo ordine è gestito in autonomia dal venditore, il modo migliore per ottenere una risposta veloce e completa è contattare direttamente il venditore…”.
“Scriviamo quindi al venditore per il danno inviando le foto delle scatole rotte e il venditore, come risposta, ci richiede ‘altre foto delle scatole e dell’imballaggio dandoci istruzioni in modo che ‘Attestino il danno ricevuto. Inoltre – dice – dovete scrivere ad Amazon per chiedere la pratica di reso’

“Scriviamo nuovamente ad Amazon, che ci risponde di contattare il venditore (abbrevio perché se no sta lettera diventa eterna). Inviamo allora al venditore nuove foto come da istruzioni. Dopo un po’ arriva la risposta ma in questa ci viene richiesto di fare altre foto, questa volta ‘mettendole tutte insieme’, tipo ‘foto di gruppo’ e dicendo che dobbiamo contattare Amazon per la pratica di reso. Capendo che si sta solo perdendo tempo chiedendo altre foto per la terza volta, scriviamo di nuovo ad Amazon che questa volta risponde: ‘per assisterti, ho inviato un’e-mail al venditore BIGHOUSEONLINE a nome di Amazon.it e gli ho spiegato il problema. Gli ho richiesto di organizzare il reso con sostituzione per questo articolo il prima possibile. A breve riceverai una copia dell’e-mail inviata. Ti chiedo gentilmente di attendere massimo 2 giorni lavorativi per permettere al venditore di rispondere…’

“Dal venditore arriva l’ennesima mail (sempre identiche) che richiede altre foto, inoltre chiede di contattare Amazon per aprire la pratica di reso. Scriviamo quindi ad Amazon (anche perché erano passati ben più di due giorni) e… udite udite: ci arriva una mail identica alla primissima: il tuo ordine 402-1340036-9101937 è venduto e spedito direttamente da un venditore terzo che opera su Amazon.it Marketplace. Per questo tipo di articoli, il venditore è responsabile della vendita e del processo di spedizione. Dato che questo ordine è gestito in autonomia dal venditore, il modo migliore per ottenere una risposta veloce e completa è contattare direttamente il venditore…”. Ovviamente firma un soggetto diverso dai precedenti, ma siamo tornati all’inizio e questo ci fa cadere letteralmente le braccia”

“La ciliegina: dopo alcuni giorni arriva una mail di Amazon in cui ci viene chiesto di esprimere un giudizio sull’acquisto. Naturalmente riportiamo tutto lo schifo di questa vendita per filo e per segno e sembra esserci una svolta: arriva un’altra mail di Amazon in cui si dice che ‘La tua richiesta di reso è stata accettata. Quando BIGHOUSEONLINE riceverà l’articolo reso, emetterà il rimborso…’
Buon segno? Giudicate voi:

Quando, nella stessa mail, si va a cliccare con il mouse ‘STAMPA ETICHETTA PER IL RESO’ si apre una finestra con un messaggio del venditore che dice:
‘Gentile cliente, l’etichetta fornitavi NON è una etichetta di spedizione, pertanto la invitiamo a NON spedire il prodotto di vostra iniziativa. Il nostro reparto competente sta cercando di mettersi in contatto con lei per aiutarla a gestire il reso nella maniera corretta. Cordiali saluti.

Lo stesso messaggio appare sulla lista ordini di Amazon. ‘La vostra richiesta di reso è stata accettata’, ma quando si clicca ‘stampa etichetta e istruzioni’:
‘Gentile cliente, l’etichetta fornitavi NON è una etichetta di spedizione, pertanto la invitiamo a NON spedire il prodotto di vostra iniziativa. Il nostro reparto competente sta cercando di mettersi in contatto con lei per aiutarla a gestire il reso nella maniera corretta. Cordiali saluti.

Naturalmente non abbiamo più sentito nulla né da BIGHOUSEONLINE né da Amazon.

“Decidiamo quindi, dopo molti giorni, di buttare via le scatole rotte e lo scatolone di imballaggio, che avevo dovuto tenere a casa fino a quel momento. Ho perso 42 euro e ritengo di essere stato preso in giro abbastanza tra messaggi, foto, mail, ecc…

Cattiva esperienza.
Grazie di avermi ascoltato.

(lettera firmata)

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Forse suonerà strano,ma io non ho mai comprato su Amazon e non ho nessuna intenzione di farlo. Quando ho bisogno di qualcosa voglio vederla,toccarla ed essere sicura che corrisponde a quello che cerco. Forse troverai qualche commesso musone, forse lo sei anche tu,ma avrai una persona da guardare negli occhi e non una mail stampata senza vita che si nasconde nell’anonimato. Oltre al fatto che di persone gentili e competenti e che in caso possono subito aiutarti e consigliarti ce ne sono e anche molto di più di quanto possiate forse credere. Ed è molto più difficile avere lunghi problemi,in caso ci fossero, proprio perché parli con un altro umano come te.

  2. Amazon è il miglior negozio al mondo, non ho mai avuto nessun problema, ho restituito mille volte quello che non mi andava bene, mai avuto un solo problema, basta leggere prima dell’acquisto con attenzione da chi si compra e le regole d’ingaggio, di certo hanno poco da dire, almeno non ci sono commessi/e con il musone, che appena appena ti salutano, e sembra che fai loro un dispetto se entri in negozio, poi non parliamo se devi cambiare qualcosa, sbuffano si scocciano, come se quello non fosse il loro compito, sono pagati per lavorare, no per giocare con il telefonino quando entra un cliente. Shylock the first

    • tutti si trovano bene… finché non resti fregato di 42 euro e nessuno che risponde… e non è vero che esistono regole di ingaggio da osservare: se io faccio una ricerca per un articolo, lo trovo e lo pago SONO SU AMAZON NON DA ALTRE PARTI

  3. Amazon fornisce una assicurazione che si mette in moto se non si trova un accordo proprio per queste problematiche marketplace. Basta parlare con un operatore e richiedere “l’assicurazione dalla a alla z”..
    Avendo buttato le scatole.. ora ci fai poco.

    • Buongiorno sono l’autore della lettera, tra i primi messaggi che ci erano arrivati uno diceva: “… sfortunatamente il suo acquisto non rientra nell’assicurazione dalla A alla Z…” . Non potevo mettere tutto se no diventava una lettera lunghissima…

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