Forse indagini un po’ frettolose avevano archiviato l’incidente come “tentato suicidio” troppo in fretta, forse quella ragazzina di 16 anni era stata investita da un’automobile, ed è tornata indietro dal “sonno eterno” per dirlo a tutti, per dire che è stata un’ingiustizia far credere al mondo e alla sua famiglia che volesse uccidersi, non scoprire che l’avevano investita.
Alice Cavrioli, studentessa oggi diciottenne, non ha mai pensato di togliersi la vita. La Procura di Mantova ha riaperto il fascicolo sul caso della ragazza trovata ferita e contusa nel giardino condominiale perchè forse non si lanciò dalla finestra della sua casa di Roverbella, potrebbe invece essere stata travolta da un pirata della strada.
Scavando con tenacia nella sua memoria che ad un certo punto si ferma, Alice ha dei flash ma non riesce a esprimerli a parole, così disegna su un foglio di carta, e quello che esce è sempre l’immagine stilizzata di un’auto. Una, due, tante volte quel fotogramma riaffiora sempre identico, il resto lo fa una perizia medica che aggiunge spessore scientifico a quelle impressioni soggettive: le ferite che hanno segnato per sempre il fisico di Alice non sono compatibili con una caduta dall’alto, con la dinamica del suicidio.
L’avvocato Paolo Soardo porta tutto negli uffici della Procura di Mantova e ottiene la riapertura delle indagini. Alice, la sua famiglia e il mondo intero, forse ora scopriranno cos’è successo davvero a quella ragazzina di 16 anni quasi due anni fa.
Redazione
[13/03/2014]
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