Sono ore cruciali per la sanità veneta, che il nuovo piano sociosanitario si appresta a
La Regione del Veneto sta per far partire una riorganizzazione della rete ospedaliera mai vista prima. Il progetto prevede riorganizzazioni e accorpamenti con l'obiettivo di migliorare efficienza e sicurezza per il cittadino e qualità professionale degli operatori sanitari.
Si parte da una base di dotazione di 19.127 posti letto : qui si dovra' agire di forbice per il 20%. I dettagli ancora non si conoscono, per evitare guerre fraticida tra popolazioni confinanti, e l'ultima parola sara' scritta dalle 'schede ospedaliere' elaborate dalla segreteria della sanità .
Strettamente collegato, l'appuntamento di giovedì e venerdì sara' il momento dove la V commissione dovra' stabilire i criteri di riclassificazione dei nosocomi, in base all'urgenza-emergenza.
Da qui si sapra' quali strutture devono essere riconvertite per eliminare doppioni, quali dovranno essere definite 'di rete' o 'integrative'.
A Venezia si prevedono scelte dolorose, come valutare se accorpare Portogruaro a San Donà e Dolo con Mirano.
Per quanto riguarda l'Ospedale Civile di Venezia, esso sara', con tutta probabilita', definito 'ospedale di rete', cioe' avente, in buona sostanza, un ruolo di appoggio a quello capoluogo, definito «hub», dell'Angelo.
Un'altra battaglia si giochera' sulla riduzione del numero di Usl. Se il criterio che verra' adottato e' quello dei 200mila abitanti del territorio, sarebbero a rischio 10 Usl: Belluno, Feltre, Bassano, Thiene, Arzignano, Chioggia, Este, Rovigo, Adria e Legnago.
[31/01/2012]
Monica Manin
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