“La scomparsa di Maurizio Scaparro è una grande perdita per la cultura veneziana e per l’intero mondo del teatro. Maurizio è stato un grande professionista ma per noi è soprattutto un amico, che è stato capace di portare arte dentro e fuori le mura del Teatro, riempiendo di vita i campi di Venezia. Se ne va un visionario, un uomo di acume e talento.”
Con queste parole, a nome dell’intero Teatro Stabile del Veneto, il presidente Giampiero Beltotto ha voluto ricordare il regista e critico teatrale romano.
Indelebile il suo rapporto con la città di Venezia: dal 1979 e il 1982 è stato Direttore del Settore Teatro della Biennale di Venezia, periodo in cui ha inventato il Carnevale del Teatro di Venezia. Un regista e un intellettuale geniale, particolarmente attento alla dimensione educativa del Teatro, in grado di creare una propria cifra stilistica portando avanti un linguaggio contemporaneo nonostante i suoi spettacoli fossero sempre tratti da testi classici.
Il nome di Scaparro è legato allo Stabile del Veneto da una lunga collaborazione iniziata nella stagione ’80-’81 (prima ancora di chiamarci Teatro Stabile Veneto), quando il suo nome entra per la prima volta nel cartellone del Teatro Goldoni con la regia de Il revisore di Nicolaj Gogol. Da lì è nata una collaborazione che si è rinnovata stagione dopo stagione per più di 25 anni, e che ha portato sul palcoscenico del Goldoni oltre 15 spettacoli con la sua firma. Diverse le produzioni TSV dirette da Scaparro, tra cui Una delle ultime sere di Carnovale di Carlo Goldoni nella stagione 1988 – 1989 e l’indimenticabile Mémoires di Carlo Goldoni, nell’adattamento di Tullio Kezich e con Mario Scaccia, Max Malatesta, Gaia Aprea nei ruoli dei protagonisti.