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Abbie – L’ironia e la gioia di vita della zia più sopra le righe d’Inghilterra

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abbie

Bastano poche righe, poche frasi per rimanere affascinati da zia “Abbie“, protagonista del romanzo di Dane Chandos edito da Elliot, un po’ come accade allo stesso Dane che da piccolo, rimane abbagliato da questa donna piena di vita, sopra le righe, con la risposta pronta e un modo di vedere la vita alquanto particolare.

Nonostante la sua vita estremamente movimentata, Abbie dedica molte attenzioni al nipote e, negli anni, ogni qualvolta si trova lontano da lui, gli scrive lettere lunghissime, in cui narra le sue stravaganti e sorprendenti esperienze in giro per il mondo: l’affitto di cammelli in Algeria, gli affari nei mercatini francesi, lo sci sulle Alpi svizzere. Dopo ogni avventura però Abbie torna sempre nella sua casa in Inghilterra, al suo curatissimo giardino, da cui tiranneggia, con verve e affetto, tutta la famiglia. Ne viene fuori lo spassoso ritratto di una donna anticonformista come solo gli inglesi sanno essere, tratteggiato con humour irresistibile.

Un po’ Mary Poppins, un po’ Violet Crawley di Downton Abbey: questa è Abbie uno dei personaggi più irresistibili della letteratura, che si fa amare ed odiare allo stesso tempo. Gli autori nascosti sotto lo pseudonimo di Dane Chandos, riescono attraverso le avventure di questa donna di altri tempi, a darci un ritratto sincero ed ironico della società e delle donne inglesi, facendoci divertire, a volte innervosire, ma lasciandoci attaccati alle pagine di questo sorprendente racconto.

Un elogio alla vita e uno sguardo tagliente verso la borghesia, con le loro manie, le loro fissazioni e i loro futili problemi, mentre sullo sfondo si stagliano le città che cercano di risollevarsi dalla guerra: da Londra a Parigi, passando per le città orientali Abbie fa sfoggio della sua ricchezza, trattando gli altri con superficialità a meno che non rientrino nei suoi canoni di amicizia.

Un viaggio strampalato, una flusso di coscienza, che ci dà respiro solo attraverso la punteggiatura, che ci respinge e ci attrae, che ci fa divertire, sorridere e perdere nei labirinti dei pensieri di zia Abbie e delle sue avventure. La sensazione che si ha mentre si legge “Abbie” è quello di tenere tra le mani un fuoco d’artificio, che non si sa dove possa andare, ma che alla fine esploderà in milioni di colori per dare una di quelle rare gioie che solo i grandi libri sanno dare.

Sperimentale diario di bordo di una vita al quanto sopra le righe.

Sara Prian

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