Le cose continuano a cambiare in Italia e i cambiamenti riguardano anche il mondo del lavoro. Cambiano i contratti, e i cambiamenti saranno sostanziali: gli stipendi saranno meno legati agli automatisti e più legati alle performance, con situazioni che creeranno ampio spazio di discrezionalità che ci faranno tornare indietro di 40 anni.
Ci sarà più flessibilità negli orari di lavoro e sarà persino possibile demansionare un dipendente pagandolo meno. Queste le novità per tentare di rigenerare la produttività perduta. Dopo un'oretta di discussione con il governo le parti sociali si stringono la mano e stringono l'accordo. Tutti meno che la Cgil.
Susanna Camusso non ci sta: «Una scelta sbagliata» a cui Monti ha replicato: «La validità c'è pur senza l'adesione della Cgil che ci sarebbe piaciuto ci fosse».
La Cgil sostiene che l'intesa così com'è riguarda solo una platea di due milioni di lavoratori lasciandone fuori altri 16 per i quali ci sarà un abbassamento dei salari reali. «Sarebbe stato meglio detassare le tredicesime per rilanciare i consumi» ha dichiarato la Camusso.
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[22/11/2012]