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BAMBINI MALTRATTATI IN ASILO | Processo finito, i dubbi no

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TORINO | Si è chiuso a tempo di record il processo alle maestre dell’asilo nido privato di Pinerolo “Nel paese delle meraviglie”.

Il giudice Luca Del Colle ha condannato a 10 mesi Elisa G. e Stefania D.M., e a 12 mesi Francesca P. . Le tre maestre sono invece state assolte dal reato di abbandono.
Il processo si è così chiuso in due anni, tanti ne sono passati da quando i carabinieri (mandati dal procuratore Giuseppe Amato e dal suo vice Ciro Santoriello) hanno chiuso l’asilo che aveva fatto scalpore a livello nazionale. Il processo si è svolto in 25 udienze che hanno coinvolto 100 testimoni.

Il pm Ciro Santoriello aveva chiesto 18 mesi e le parti civili, genitori e Comune di Pinerolo, avevano chiesto 30 mila euro. Ma per questi risarcimenti morali il giudice ha stabilito che dovrà  esserci una causa civile.

Gli avvenimenti risalgono a novembre 2010, quando scoppiò lo scandalo che fu seguito mediaticamente in tutta Italia, a seguito della denuncia di 14 famiglie che soprannominarono la struttura “l’asilo degli orrori”.

Quando poi l’asilo riaprì, dopo un periodo di sequestro, con la nuova gestione, 18 bambini rientrarono accompagnati da genitori increduli di quanto era successo e fiduciosi che si trattasse soltanto di una grande montatura.

Invece dall’inchiesta sarebbero emersi episodi di maltrattamento, tra quelli citati quello di un un bimbo che era stato infilato in un cassettone perché era disobbediente, come altri messi a dormire in bagno per essere stati irrequieti. Le maestre però, hanno sempre respinto ogni addebito.

“Un primo passo verso la verità  è stato fatto” avrebbe detto Stefania P. che oggi è stata solo in parte assolta dal processo che la vedeva imputata. “Oggi – osserva – è caduta l’accusa di abbandono e ora faremo appello anche per il secondo capo d’imputazione: maltrattamenti”.

“L’accusa aveva un video girato da due ex dipendenti nel quale si vedevano due bambini messi a dormire sotto il lavello del bagno e in mansarda, ma quel video non è stato accolto come prova valida dal giudice – avrebbe aggiunto Elisa G. – era stato realizzato un pomeriggio nel quale nell’asilo c’erano solo le due dipendenti, che si sono licenziate poco dopo, e non noi “.

L’ultima maestra, Stefania D.M., avrebbe aggiunto: “Purtroppo anche se saremo riconosciute innocenti in appello, noi abbiamo dovuto chiudere il nostro asilo e ora siamo tre disoccupate”.

Monica Manin
[redazione@lavocedivenezia.it]
Riproduzione Vietata
[17/11/2012]

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  1. Legittimi i dubbi. Infatti il 30 ott 2014 la Corte d’Appello ha assolto le tre maestre perche` il fatto non susssiste. Era tutta una montatura menzognera messa in piedi per abietti motivi!

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