In otto anni, dal 2005-2012, sono stati quasi 80 mila i bimbi nati grazie alla procreazione medicalmente assistita (Pma), pari al 2% di tutti i nati in Italia, 655 mila i cicli di trattamento iniziati su 493 mila coppie trattate, 105 mila gravidanze.
Gli esperti sono concordi: il procedimento è sicuro e affidabile. Ma dove non arriva la scienza, arriva magari una svista umana.
Una coppia di genitori dal 4 dicembre scorso è in attesa di una coppia di gemelli non suoi. La donna romana, che si è sottoposta quel giorno a un trattamento di «Procreazione medicalmente assistita» (Pma) nell’ospedale Pertini, nella periferia Est della Capitale, si trova suo malgrado al centro del clamoroso scambio di embrioni denunciato ieri dal quotidiano La Stampa, errore che potrebbe essere stato provocato dal cognome simile di due coppie che quella mattina si sono sottoposte al trattamento.
I gemelli hanno il patrimonio genetico diverso dalla donna incinta e dal marito: è questo il risultato della «villocentesi», l’esame che viene effettuato dopo 12 settimane di gestazione per verificare eventuali anomalie genetiche nel feto.
La coppia, attraverso il suo legale, ha fatto sapere di chiedere la riservatezza.
Giorgia Pradolin
[14/04/2014]
Riproduzione vietata