La Direzione regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate, in merito alla vicenda dell’impiegata che prendeva ‘bustarelle’ per sbrigare pratiche d’ufficio, ha spiegato oggi di aver offerto “la massima collaborazione all’Autorità giudiziaria per fare piena luce sulla vicenda che ha portato all’arresto della dipendente della Direzione Provinciale-Territorio di Padova, per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio”
Lei’, l’impiegata, da quanto ricostruito, era abbastanza esplicita a spiegare ‘ il metodo’. Diceva che con un semplice «cadeau» di venti o trenta euro avrebbe evaso la pratica in pochi minuti e a metà del prezzo.
Oppure, l’alternativa era attendere i giorni burocratici delle procedure d’ufficio e pagare circa 50 euro di bolli. Facile intuire che erano molti ad aderire spontaneamente.
I carabinieri di Padova sono riusciti a bloccare l’impiegata infedele in flagranza di reato, proprio mentre stava accettando una busta di denaro nel suo ufficio dell’Agenzia delle Entrate – Ufficio del Territorio (l’ex catasto).
Fabrizia B., 58 anni, residente a Ponte San Nicolò, ha avuto la sfortuna di trovarsi davanti (e di offrire il servizio) ad una carabiniere. Ma era comunque da tempo che l’Arma stava conducendo indagini sulla donna e su un presunto giro di mazzette.
E’ di duplice aspetto il danno provocato dalla dipendente alla pubblica amministrazione: da un lato procurava per se’ profitto con il denaro estorto agli utenti, dall’altro causava una perdita per il catasto di gran parte degli introiti provenienti dalla riscossione dei diritti di cancelleria.
La donna è stata posta agli arresti domiciliari.
Francesca Chiozzotto
[12/12/2013]
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