Stefano e Giuseppe: una coppia sposata, e qui si intende coniugi a tutti gli effetti. La coppia gay ha tutti i diritti di una coppia sposata e, ovviamente, anche i doveri.
La coppia omosessuale si ritrova sposata in Italia grazie ad un dispositivo del Tribunale di Grosseto che ha obbligato alla trascrizione nei registri del loro Comune il matrimonio che Stefano e Giuseppe avevano contratto all’estero, a New York, nel dicembre del 2012. E automaticamente l’atto è diventato valido per la nostra legislazione.
Ma il matrimonio gay in Italia è possibile? A quanto pare sì, basta sposarsi all’estero. La decisione, contraria al parere del pubblico ministero, è stata presa dal giudice di Grosseto senza alcun dubbio: la trascrizione dell’atto di matrimonio fra persone dello stesso sesso negli elenchi comunali non è contraria all’ordine pubblico. Dunque è possibile e, a quanto pare, non è contraria ad alcun ordinamento.
Dunque, da ieri, Stefano e Giuseppe possono vivere in Italia con gli stessi diritti di cui avrebbero goduto se fossero rimasti a vivere a New York. Non era mai successo prima, e sicuramente l’evento imprimerà una notevole accelerazione ad affrontare il problema nel nostro ordinamento giuridico ma anche nella coscienza pubblica.
Il matrimonio gay tra Stefano e Giuseppe rappresenta il primo caso in Italia, precedentemente, analoga richiesta era stata respinta e il caso era arrivato fino alla Cassazione nel 2012.
Nella sentenza in cui ordina all’Ufficiale di stato civile di Grosseto di trascrivere nei registri del comune il matrimonio fra Stefano e Giuseppe, il giudice ha richiamato i problemi di ordine pubblico, evidenziando inoltre una serie di considerazioni, ad esempio ricordando che: «il matrimonio celebrato all’estero è valido, quanto alla forma, se è considerato tale dalla legge del luogo della celebrazione».
Paolo Pradolin
[10/04/2014]
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Mai stato a Grosseto.
Attenzione che questo è solo il primo grado di giudizio, poi c’è l’appello. Inoltre bisogna capire che cosa comporta questa trascrizione sul registro civile in termini di diritti fiscali, testamentari, pensionistici, e anche civile come di accesso ospedaliero, ecc.