No, non la vogliono la rete alta cinque metri i volontari della San Vincenzo. Lì non ci vogliono mettere i poveri e senza fissa dimora che ogni giorno mangiano alla mensa di Ca’ Letizia e che sono oggetto delle proteste di cittadini che riuniti in Comitato, lamentano la presenza di quelle persone che giudicano rissose e indesiderate.
Li vorrebbero vedere trasferiti dal Centro Papa Luciani, che ospita la mensa, allo spazio che si trova sul retro del supermercato di Via Carducci, nel campo da calcio adiacente, transennato debitamente con rete alta cinque metri.
Un’animata discussione tra i volontari della San Vincenzo, gli operatori del Comune che si occupano della ‘Riduzione del Danno’ e i rappresentanti del Comitato si è risolta senza alcun accordo, un niente di fatto dove il dialogo non l’ha spuntata.
Si è fatta strada l’annunciata incomprensione, gli abitanti della zona, a riferire episodi di degrado che richiedevano tutela, e i volontari che assicuravano (pur non negando qualche spiacevole episodio) il controllo della situazione, che comunque non può evolversi mettendo le persone recintate, ma che necessita di un patto, una strategia collaborativa tra le parti, anche in ragione dei bisogni di quanti, uomini e donne, si trovano a dover ‘riparare’ un pasto in una mensa per i poveri.
Ordine e pulizia, chiedono gli abitanti del Comitato. Pazienza e solidarietà, risponde la San Vincenzo, perché quelle persone hanno bisogno di aiuto e nessun muro cambierà la loro situazione. E’ un percorso che va accompagnato e senza sottovalutare i problemi, che cercherà di affrontare e di rimuovere con la collaborazione del Comune, la San Vincenzo rivendica la sua aspirazione alla condivisione e al gesto d’aiuto.
Ma niente muri, sbarre o spostamenti in posti lontani, che nulla hanno a che vedere con l’accoglienza.
Andreina Corso