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A Venezia nuova gara per 1300 ambulanti sotto la scure della direttiva Bolkestein

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Il Comune di Venezia ha deciso: un nuovo bando segnerà i destini del commercio ambulante e la preoccupazione per le auspicate concessioni travalica i tempi e i criteri che lo stesso Comune ha adottato, costringendo la categoria ad organizzarsi e a valutare di scendere nei campi e nelle piazze di Venezia, Lido, Mestre e Marghera, per protesta.

Chiedono tutela e garanzia i titolari delle 1300 bancarelle che occupano il suolo pubblico con regolare concessione e che temono gli effetti di una contesa che assume caratteri concorrenziali, gli ambulanti mal sopportano i criteri della direttiva Bolkestein che sancisce “la gara”, quale criterio di scelta per i banchi e i mercati che vivono e lavorano all’aperto e lamentano il fatto che negli altri paesi europei quella norma non esiste per le occupazione delle superfici pubbliche.

La Direttiva europea (2006/123/CE) finalizzata alla libera circolazione di servizi all’interno dell’Unione Europea è stata proposta inizialmente nel 2004 dall’ex commissario europeo per la concorrenza e il mercato interno dell’UE, F. Bolkestein.

Il testo originario è stato in seguito profondamente emendato, ed è stato del tutto eliminato il principio del Paese di origine in base al quale, nel diritto comunitario, il prestatore di servizi è sottoposto alla legge del Paese dove ha sede l’impresa e non a quella dove il servizio viene fornito.

Poiché l’adozione di tale principio avrebbe comportato che nessuno dei membri dell’Unione potesse più vietare sul suo territorio un afflusso di servizi provenienti da un altro, unicamente sulla base dell’utilizzazione di regole e standard diversi dai propri, lo stesso principio è stato etichettato quale causa di inaccettabile dumping sociale (concorrenza sleale n.d.r) e rifiutato dalla gran parte dei Paesi aderenti. La direttiva ha liberalizzato l’accesso ai mercati europei di molti servizi, ma con numerose eccezioni (come banche, assicurazioni, trasporti, distributori di gas, luce e acqua). L’Italia ha formalmente recepito tale direttiva nel 2010 (fonte Treccani)

Le concessioni che scadranno a fine anno, sono dunque “in gara” fin dai primi di ottobre e entro la fine dello stesso mese si potranno presentare le domande che saranno valutate e poste in graduatoria dagli gli stessi uffici comunali che ne riconosceranno la correttezza e la legittimità.

Non manca una annunciata atmosfera di controllo granitico e di eventuali sanzioni da parte dell’assessorato competente, che non tranquillizza i lavoratori, anche se “ripara” il fatto che per un anno e mezzo ancora, le postazioni non subiranno alcun cambiamento.

Va considerata, pur nel rispetto dei criteri elaborati dalla Conferenza Stato – Regioni, la filosofia e la storia del commercio ambulante, fatta di proroghe, di passaggio parentale delle licenze, del criterio di anzianità e della variegata realtà che mette insieme le esigenze di chi lavora sul suolo pubblico da tanti anni e i cosiddetti giornalieri, che cercano un loro spazio e opportunità di lavoro.

Anche se la futura concessione dovrebbe garantire, dal 2019, dodici anni di stabilità, l’associazione Goia, annuncia che non starà a guardare, che si mobiliterà per tutelare i diritti che il commercio ambulante rivendica a chiare lettere. Un mondo eterogeneo, fatto di banchi che offrono, in tutto il territorio comunale, merce di ogni tipo: dalla frutta al pesce, dai souvenir alle edicole, fiori e borse, cappelli e foulard, bibite e panini, un tutto variopinto che esprime vitalità e complessità, anche in ragione dell’ondata turistica, che fa di Venezia un teatro particolare che offre un numero elevatissimo di banchi, che dovranno essere “rivisti” nella loro struttura e rispondere alle indicazioni che verranno fornite dall’amministrazione comunale, anche in merito alle rispettive posizioni ambientali.

Ora l’attesa che preoccupa chi vuole mantenere la propria stabilità, gli stranieri che vivono di quel commercio, troverà risposte con l’analisi del tutto, riferito ad un bando e ad una gara che sarà seguita attentamente da coloro che si aspettano risposte rassicuranti per il futuro.

Andreina Corso

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