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Mestre, presa baby gang che ricattava 22enne. Minacciato anche il padre

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17 anni di origine marocchine rapina per strada con coltello da cucina

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mestre hanno svelato e posto fine ad un ricatto, che durava da alcune settimane, ai danni di un 22nne di Mestre, arrestando un moldavo appena 18nne, Bujac Vasile, residente da tempo a Stra, che aveva posto ai suoi danni una vera e propria estorsione e denunciando in stato di libertà due “compari” di Dolo, che lo supportavano nell’azione ricattatoria.

L’attività d’indagine, intrapresa dai militari qualche giorno fa ha permesso di stroncare l’attività del gruppo che, per motivi legati al diniego di questi di partecipare ad attività illecite proposte dal gruppo, aveva avanzato, accompagnandole con ripetuti episodi di intimidazioni, percosse e minacce, continue richieste di denaro.

Pertanto, dopo aver accertato i fatti, che hanno consentito di individuare il gruppo che aveva avanzato la richiesta estorsiva che da poche centinaia di euro è mano mano salita alla pretesa di 2000 e seguire con costanza le mosse in particolare del soggetto incaricato di relazionarsi con la vittima, è stato attivato un dispositivo di pedinamento a distanza ravvicinata, al fine di garantire l’incolumità fisica del ricattato, fino all’appuntamento per la consegna di 1000 euro quale prima tranche dell’estorsione, stabilito mercoledì pomeriggio all’interno del Centro Commerciale di Auchan di Mestre, in un’area il più possibile esposta al passaggio pubblico.

All’incontro, ovviamente, erano presenti anche i Carabinieri a garantire l’adeguata cornice di sicurezza e verificare i fatti; all’arrivo dell’aguzzino, dopo qualche attimo necessario per gli opportuni contatti e per consentire l’effettiva consegna del denaro è scattato il controllo, con il fermo del ragazzo, bloccata con “le mani nel sacco” subito dopo aver ritirato la busta con i mille euro richiesti.

Lo sfondo della vicenda è quella di un perverso e violento ricatto, fatto di botte, indimidazioni e minacce. La vittima era stata infatti più volte picchiata e riceveva quotidianamente minacce sia telefoniche che dirette. Il gruppo di bulli aveva sottratto anche i documenti al giovane mestrino e proprio la minaccia di non restituirglieli che aveva fatto da leva per le richieste di danaro.

Dalle indagini è emerso che lo stesso padre della vittima che appresa la vicenda dal figlio in lacrime era stato pesantemente minacciato di morte dal gruppo quando aveva cercato di affrontarli per dirgli di lasciar perdere il ragazzo.

All’incontro per la dazione del denaro erano presenti altri due giovani italiani facenti parte del gruppo della baby gang di cui uno minorenne, di appena 16 anni, che sono stati denunciati all’AG per il concorso nel reato di estorsione.

Sono tuttora in corso approfondimenti sulla vicenda, al fine di verificare se siano stati compiuti analoghi atti nei confronti di altri soggetti ed acclarare ulteriori responsabilità.

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