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Massimo Moratti dopo la Champions: all'Inter ci vuole uno psicanalista

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[09/12] Massimo Moratti non aveva voglia di parlare. Infatti non aveva rilasciato dichiarazioni per tutto il giorno dopo la debacle dell'Inter in Champions League.

Alla sera però, vedendo il piccolo esercito come sempre appostato sotto casa, da persona cortese e disponibile quale è, il presidente è sceso ed ha affrontato l'argomento con i media.Inutile cercare risposte assolute sul comportamento della squadra, Massimo Moratti non ne ha. Il motivo per cui va così male non lo sa in assoluto. Conviene cercare di capire quale sia il suo pensiero.

''Mi sento tradito come ogni volta che si perde” ha esordito il presidente dell'Inter. “Psicologicamente ci sono rimasto male, ma non ho detto nulla ai giocatori. Un po' mi sentivo che poteva succedere, ma non così”.
Un po' come tutti i tifosi che, nonostante il Werder Brema non sia di una forza devastante, si aspettava un'altra prova di scarso impegno. Solo che quel sonoro 0-3 ha fatto perdere il primo posto del girone di Champions che, oltre a mettere la squadra al riparo da imminenti figuracce evitando le più forti d'Europa, era la trincea dietro cui si abbarbicavano tutti quanti sostenevano che il lavoro di Benitez non era fallimentare.

Nella frase successiva c'è tutto il Moratti-pensiero: se non ci fosse il mondiale per club in un periodo del genere avrebbe già  sostituito tutti, anche quelli che portano l'acqua, ma con un appuntamento importante così vicino (l'ultimo della stagione) è controproducente destabilizzare ulteriormente l'ambiente: “Non voglio creare problemi né prima né durante il mondiale, che, non ci sono scuse, va vinto''.
Insomma: basta chiacchiere e giustificazioni, siamo al punto cruciale, quello dietro al quale ci siamo riparati dopo ogni figuraccia dicendo “guardiamo avanti”. Da qui, o si va avanti o si torna indietro.

''Benitez deve trovare energia e soluzioni per raddrizzare la stagione. Credo che non ci sia il carattere sufficiente per superare gli ostacoli, in questo momento forse la squadra avrebbe bisogno di un supporto psicologico''.
Energia e soluzioni, quello che i tifosi vedono mancare dalla panchina, soprattutto la prima, abituati all'aggressività  dell'ex emigrato in Spagna.
Mancanza di carattere, quello che i tifosi riscontrano nella squadra, molle, svogliata, che non corre e non mette la gamba.

Nella delusione di Massimo Moratti va valutata anche l'inefficacia del suo “richiamo”. Prima della partita, persa 0-3 con il Werder, il presidente aveva detto chiaramente che non voleva più fare figure del cavolo. Mai parole furono più inascoltate. E secondo voi come si sente qualsiasi datore di lavoro nel verificare che i suoi dipendenti non lo calcolano per niente?

La squadra è in partenza oggi per Abu Dhabi dove si giocherà  il Mondiale per club e i tifosi nerazzurri tengono le dita incrociate sperando che i giocatori abbiano la serietà  e la maturità  per ricordarsi che si sono finora risparmiati in vista di questo appuntamento dove, moralmente, dovrebbero dare tutto.

Buone notizie sul campo dei recuperi: partono anche Milito, Maicon e Julio Cesar. Rafa Benitez ora si gioca tutto, e lo sa.

Mario Nascimbeni

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