Quotidianamente immortalata in tutte le salse da legioni di fotografi, professionisti e non, Venezia può dare l’impressione a tutta prima di essere un soggetto oltremodo facile da fotografare per chiunque disponga di un qualsivoglia apparecchio fotografico e sappia, bene o male, adoperarlo. Ma, a ben riflettere, non è assolutamente così. Ciò, quantomeno, per tutti coloro i quali non vogliano limitarsi alle semplici foto-ricordo da mostrare in famiglia o agli amici, ma si propongano di andare ben oltre queste e ambire a delle foto autoriali proprie, originali e inedite, sia per il proprio piacere che per sottoporle al vaglio degli addetti ai lavori.
Essendo Venezia, com’è noto, un tema in cui si sono cimentati i più grandi fotografi del mondo, costoro dovranno perciò fare i conti anzitutto con il rischio di scimmiottare, magari inconsapevolmente, le foto di qualcuno di tali grandi fotografi su cui nel corso degli anni, con ogni probabilità , si saranno spesso soffermati: non è infatti un caso se non poche fotografie di Venezia oggi in circolazione, ancorché belle e tecnicamente ineccepibili, siano tuttavia tali da richiamare inequivocabilmente alla mente le fotografie di due grandi maestri della fotografia quali Fulvio Roiter e Gianni Berengo Gardin, cimentatisi a lungo, com’è noto, sul tema di Venezia.Qualora essi non avessero inoltre l’accortezza di informarsi e documentarsi preventivamente, ogniqualvolta si accingono ad affrontare taluni temi e aspetti della realtà veneziana, intorno a quanto svolto in precedenza da altri fotografi su quegli stessi temi e problemi, un altro rischio a cui andranno facilmente incontro è quello di poter incorrere ingloriosamente nel “de jà vu”, nel trito e ritrito: in altre parole, di affrontare ingenuamente temi e problemi già trattati ampiamente, se non esaustivamente, in passato. E privi ormai, inevitabilmente, di qualsivoglia originalità e interesse.
Ma al di là di tali rischi - e di numerosi altri che sarebbe però troppo lungo elencare - ce n’è uno che è forse il maggiore e più pericoloso di tutti, connesso paradossalmente con la bellezza di Venezia, struggente e avvincente quant’altre mai, che può indurli facilmente a propendere, loro malgrado, per scelte fotografiche meramente edonistiche e volte alla semplice blandizie dell’occhio, anziché per scelte più meditate e riflettute, volte a dare un senso e un oggettivo valore, possibilmente, alle loro fotografie.
ENZO PEDROCCO
Fotografare Venezia
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