Sono in coda ad uno sportello delle Poste. Davanti a me un signore che riscuote un qualcosa: l’addetto smazza una alla volta una lunga serie di banconote da 50 euro che non finisce mai.
Il signore fa: “Scusi non ne avrebbe 1-2 da 500 euro, oppure qualcuna da 200?” – “No signore, mi spiace, le stanno ritirando…”
“500 euro stanno sparendo? Ecco perchè ne vedo poche”.
Le stanno ritirando? Penso tra me e me, ma stanno andando fuori corso? E il signore chiede la stessa cosa: “No, no, stia tranquillo, è che noi abbiamo ordine di ritirarle dalla circolazione. Cioè: possiamo riceverle, ma non possiamo darle…”
E’ tutto vero, non me ne ero accorto io prima (raramente maneggio pezzi da 500) In Italia, si sta dando l’addio ai tagli da 500 euro. Nel nostro Paese il numero di biglietti da 500 euro «è crollato»: le banconote da 500 e 200 euro «sono sostanzialmente sparite» e quelle da 100 «si stanno riducendo». Lo ha appena confermato il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo dinanzi alla commissione Antimafia.
Il motivo è che i grandi tagli favoriscono l’esportazione di capitali, perchè le grosse somme sono più facili da nascondere.
E mentre esco dalle Poste e penso che questo “provvedimento” dev’essere un po’ subdolo, perchè non deve essere uscito in nessuna G.U., quindi si tratta di una norma che parte “dall’alto”, che non è scritta da nessuna parte ma che tutti rispettano, e questo la dice lunga su come vanno le cose in Italia (sarei curioso di sapere se analogo provvedimento è stato preso in tutti i paese dell’Euro Zona e cosa ne pensano alla Bce – visto che continuano a stamparle – e all’UE), mi viene da sorridere.
Sorrido perchè, se davvero è quella raccontata la motivazione, ancora una volta mi rendo conto di che paese meraviglioso sia l’Italia: siccome non so far rispettare una determinata legge, faccio sparire le banconote.
Denaro che non è fuori corso viene, di fatto, ritirato.
Come dire: siccome qualcuno usa una mazza da baseball per darla in testa a qualcun’altro, ritiro tutte le mazze dalla circolazione.
Gianni Dall’Aglio
[15/01/2015]
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