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Zaia: “Draghi prenda in mano velocemente e ferocemente la questione vaccini”

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Zaia: “Draghi prenda in mano velocemente e ferocemente la partita dei vaccini”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, durante il consueto punto stampa sulla situazione coronavirus dalla sede della Protezione Civile, a Marghera.
Il governatore ha auspicato: “Spero che Draghi prenda in mano velocemente e ferocemente la partita dei vaccini. Perchè, se aspettiamo l’Europa, moriremo tutti senza vaccino. Non perché

non saremo vaccinati, ma per la vecchiaia”.
Zaia si è soffermato proprio sull’Austria e la Danimarca che hanno annunciato di muoversi in autonomia alla ricerca di dosi. “Per fortuna non l’ho fatto io – ha ironizzato – altrimenti mi arrestavano. Peggio di così l’Ue non poteva fare. L’Austria, ma anche la Danimarca non sono paesi che non conoscono l’Europa. Senza parlare di altre nazioni che si stanno muovendo per la stessa ragione e tacciono. Spero che la loro azione serva per dare una svegliata all’Ue”. Zaia ha auspicato che il “vaccino cinese e lo Sputnik russo debbano essere

valutati. Noi non siamo i detentori del sapere”.
Nel corso del punto stampa, si è parlato dei cambiamenti che riguardano le scuole: il nuovo Dpcm, firmato ieri dal premier Mario Draghi, prevede che gli istituti scolastici di ogni ordine e grado chiudano in zona rossa e in tutte le Regioni nelle quali, su analisi settimanale, si registra un’incidenza pari o superiore a 250 positivi ogni 100mila abitanti.
Per Zaia, un’azione tardiva. “Ho detto ai ministri che chiudere le scuole in zona rossa è

come chiudere la stalla quando i buoi se ne sono andati. Non capisco quale sia la ragione scientifica per cui vale la chiusura con un’incidenza di 250 e non 200”.
Zaia ha ripetuto che è innegabile che le scuole abbiano portato ad un rialzo nei contagi. “Pensate agli assembramenti nelle ricreazioni e alle fermate dei tram – ha ricordato – oltre alla compresenza di 20 studenti in una stessa aula per più ore al giorno”. E ancora: “Chi protesta sull’eventuale chiusura ha ragione da vendere, ma di fronte a questa tragedia abbiamo l’obbligo di essere obiettivi. Lo ha detto anche ieri il ministro Bianchi”.

Nel Veneto al momento si è ancora lontani da quel valore, il più alto registrato a Padova è 198.
Sarà quindi avviato uno studio da parte della Regione per verificare l’incidenza nelle varie province e in tutti i comuni. L’idea è quella di applicare delle “chiusure chirurgiche” delle scuole dove si registra un’incidenza dei contagi superiore a quella imposta dal nuovo Dpcm.

Un modo per intervenire andando oltre le direttive governative che al momento impediscono di agire a livello regionale, quantomeno in assenza di determinati parametri. “Anche se volessi chiudere ora tutte le scuole in Veneto, – ha spiegato Zaia – non lo potrei fare».

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