[28/10] Nei giorni in cui si sta celebrando il declassamento di Venezia da città vitale a paese di provincia, a causa del numero di residenti diminuito oltre la soglia dei 60.000, la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, affronta il problema in un'intervista Adnkronos mettendo in luce le cause ed indicando quali strade percorrere per tentare un'inversione di tendenza allo spopolamento."Venezia insulare, nel corso degli ultimi 50 anni ha perso 110 mila residenti. Gli abitanti erano piu' di 170 mila alla fine del conflitto mondiale. Dalla fine del conflitto sino ad ora la perdita di cittadini e' stata costante e senza interruzioni. Se si considera che l'esodo degli italiani dall'Istria e Dalmazia ha interessato circa 400 mila cittadini, si comprende la portata biblica della perdita di abitanti: neppure le grandi pesti dei secoli passati hanno prodotto simili catastrofici risultati''.
Questa la constatazione della presidente, ma le cause? ''La politica si e' limitata ad assistere passivamente alla decadenza, materiale e demografica, di Venezia. E' assolutamente indispensabile intervenire in maniera incisiva per tutelare una citta' e un territorio unico al mondo, esattamente come avviene per Roma Capitale''.Quali rimedi, a questo punto: ''Chiederemo uno status speciale per Venezia - aggiunge la presidente - ricordando che la Serenissima e' storicamente cresciuta grazie al proprio territorio e che quindi un'azione di tal genere deve coinvolgere non solo Venezia citta', ma anche la Venezia insulare e quella di terraferma'. Lo statuto speciale deve presupporre alcune condizioni, affinche' cessi l'esodo dalla laguna e, anzi, Venezia torni ad attrarre nuovi residenti. Proponiamo, dunque, l'abolizione a Venezia della tassa di registro per l'acquisto di immobili, l'esenzione dell'Iva per interventi di ristrutturazione e la loro deducibilita' all'ottanta per cento, l'esenzione dell'Iva per i negozi di alimentari, di generi di prima necessita' e per chi perpetua tradizioni artigianali in via di estinzione'' ha concluso Francesca Zaccariotto.
