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Volantini diffamanti contro Patriarca di Venezia Moraglia: già sulle tracce del responsabile

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'Informazione libera è una benedizione'. Patriarca Moraglia uno di noi
Volantini diffamanti apparsi a Venezia contro il Patriarca mons. Francesco Moraglia: la rete delle indagini si starebbe stringendo su un indiziato.

Una persona sarebbe stata infatti individuata come il responsabile dell’affissione di quei volantini apparsi in vari punti della città in cui si diffamano alcuni sacerdoti e il Patriarca.

Ad accertarlo, in base all’esame delle immagini delle telecamere di sorveglianza nella zona delle affissioni, sono stati i Carabinieri della Compagnia di Venezia, che stanno acquisendo ulteriori filmati.

Intanto mons. Francesco Moraglia, in una lettera alla diocesi, dopo la comparsa dei volantini, scrive: “Chi veramente ama la Chiesa non compie gesti come quelli di cui siamo stati spettatori attoniti in questi giorni”.

Ringraziando per la vicinanza “in questi giorni in cui alcuni nostri confratelli sono stati offesi nel loro onore, di preti e di uomini, in modo vile e profondamente disonesto” ed esprimendo la propria “ai fratelli, alle sorelle, agli amici e alle comunità di quanti sono stati così feriti e che ora soffrono”, Moraglia sottolinea che “tali offese hanno fatto soffrire e ferito profondamente la nostra Chiesa che è in Venezia e tutti coloro che veramente la amano, servendola ogni giorno, come voi sacerdoti fate insieme ai diaconi, a tanti laici e laiche, consacrati e consacrate che, con generosità, si spendono per il Vangelo. Tale ferita, ancora sanguinante, dobbiamo viverla come discepoli di Gesù, con i suoi sentimenti e soprattutto con fede e con il desiderio di perdonare”.

“Tutto ciò che di non vero e di gravemente offensivo – conclude Moraglia – è stato detto per diffamare il Patriarca e alcuni sacerdoti, grazie alla Misericordia di Dio a cui sempre ci richiama Papa Francesco, diventi ora un momento di crescita per la nostra bella e amata Chiesa di Venezia che, con le nostre povertà e ferite, ogni giorno e insieme, ci sforziamo di servire
e amare”.

Sui volantini diffamanti si è espresso oggi anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: “Gettare pesanti accuse sull’operato del nostro Patriarca Francesco mascherandosi dietro l’anonimato di infamanti volantini appesi selvaggiamente a deturpare la bellezza di Venezia, è uno dei gesti più
vigliacchi che si possano compiere – dichiara il primo cittadino – A nome mio e di tutta la Città esprimo a Sua Eccellenza Monsignor Moraglia e ai sacerdoti veneziani la più sincera vicinanza.

“Voglio inoltre stigmatizzare – prosegue Brugnaro – con forza il vile operato di chi sfrutta, come spesso succede, il prestigio di Venezia in nome di una strumentale propaganda o di una visibilità mediatica altrimenti irraggiungibile. Contrasteremo sempre questi anonimi sciacalli. Ho fiducia che, anche in questa occasione, le Forze dell’Ordine, con la collaborazione della nostra Polizia Locale, riusciranno ad individuare i responsabili delle calunnie”.

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. MARIA
    Vero Sandra, incredibile ma una chiesa piena di fedeli che pregano, a molti da fastidio. in internet ho visto che esiste un movimento che si chiama “sedevacanzista”, che non riconosce l’attuale Papa, figuriamoci cosa pensano dei patriarchi!!! Personaggi di bassa statura intellettuale e non solo, che hanno tanta rabbia nei loro cuori. Preghiamo anche per loro. Che trovino la pace. W Don Massimiliano D’Antiga! Alla fine la verità uscirà e si saprà chi ha infangato così vilmente la nostra chiesa veneziana ed il patriarcato …

  2. Si può anche essere profondamente amareggiati rispetto alla vita della Comunità, ma questo non giustifica calunnie pesanti, gratuite….e anonime!! Chi ha compiuto questo gesto si dovrebbe vergognare e chiedere perdono al Padreterno, ai sacerdoti calunniati, al Patriarca e a tutta la Chiesa di Venezia!!

  3. Premesso che non amo l’anonimita’: questo è come un “bubbone” colmo di impurità che, giunto a maturazione, sta esplodendo. Credo personalmente che la fuoriuscita delle impurità sia sempre una cosa sana. Relativamente al patriarca preferisco non esprimermi mi domando però a chi dava tanto fastidio che, in un inarrestabile periodo di nutrita mancanza di fedeli nelle parrocchie, le chiese di San Zulian (in primis) e San Salvador fossero sempre gremite di gente presente per assistere alla Santa Messa officiata da Don Massimiliano e ascoltare con le orecchie ed il cuore la sua omelia.
    Domandatevelo anche voi …..

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