IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

sabato 27 Aprile 2024
16.1 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEItaliaViolentata e massacrata di botte dopo la festa della donna. L'arresto dopo un mese di ricovero della vittima
Questa notizia si trova quiItaliaViolentata e massacrata di botte dopo la festa della donna. L'arresto dopo...

Violentata e massacrata di botte dopo la festa della donna. L’arresto dopo un mese di ricovero della vittima

pubblicità

Aveva appena finito di festeggiare la Festa della Donna con le sue amiche in discoteca a Genova e non si è resa conto che quell’uomo “così gentile” non voleva davvero riaccompagnarla a casa. È stato così che una giovane donna di 25 anni si è ritrovata in un casolare, stuprata e con una emorragia cerebrale che l’ha costretta in ospedale per un mese. Ma alla fine, grazie alla sua denuncia, la giudice per le indagini preliminari di Genova che ha raccolto le parole della ragazza ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per quell’uomo “così gentile”.

Nella casa circondariale di Marassi adesso c’è un operaio di 31 anni genovese, accusato di violenza sessuale aggravata, lesioni gravissime e minacce. In due mesi, le indagini della polizia sulla base della testimonianza della vittima, l’hanno incastrato. Quella notte di due mesi fa l’operaio aveva invitato la ragazza a ballare. Poi, siccome si era fatto tardi, le ha detto che l’avrebbe volentieri riaccompagnata a casa. Ha chiamato un taxi ed è scattata la trappola: invece di dare al tassista l’indirizzo di casa della giovane donna ha dato quello di un casolare sulle alture di Genova.

In quel casolare per la donna sono state ore di terrore tra abusi e botte. Il racconto della ragazza alla giudice è stato straziante. Prima le minacce: “se non ci stai faccio a pezzi il tuo cadavere”, poi le botte, la testa che sbatte contro il muro tante volte, la violenza, gli insulti e ancora le minacce: “se parli ti ammazzo”. Alla fine l’ha lasciata andare, ma prima ha preso la sua carta d’identità e ne ha fotografato l’indirizzo: “Così so dove abiti, se parli ti vengo a cercare”. Una volta a casa la donna si è sentita male e ha chiamato il 112.

All’ospedale le hanno riscontrato le lesioni da stupro ma anche un’emorragia cerebrale e la frattura dell’orbita e altre lesioni. Le parole della ragazza e la testimonianza del tassista sono state centrali per le indagini coordinate dalla procura di Genova e condotte dalla polizia del Commissariato di Genova Prè. Indagini che poi sono finite al vaglio della giudice per le indagini preliminare che ha definito la condotta dell’uomo “di brutale e inaudita violenza che denota l’incapacità assoluta di controllo e la pericolosità sociale dell’indagato”.

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img