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“Quella volta che, con la Merkel, costringemmo Berlusconi ad andarsene”. Le rivelazioni di Sarkozy in un libro

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“Quella volta che, con la Merkel, costringemmo Berlusconi ad andarsene”. Le rivelazioni di Sarkozy in un libro che rivela un vero e proprio “complotto” attuato per “salvare l’Italia”. E’ tutto nelle pagine recentemente pubblicate delle sue memorie, “Les Temps des combats”, dove l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha gettato nuova luce su un capitolo controverso nella storia della politica italiana. Questo capitolo si apre nel novembre del 2011, durante un vertice del G20 a Cannes, con Silvio Berlusconi capo di governo con al centro una crisi finanziaria che minacciava di far crollare l’economia italiana e mettere a rischio l’intera zona euro con un pericoloso effetto domino.

Berlusconi, scomparso a giugno di quest’anno, all’epoca soggetto a intense polemiche legate agli scandali del “Bunga Bunga”, è stato messo, ad un certo punto, sotto una grave pressione internazionale da parte dei leader europei per dimettersi. L’Italia, con un debito colossale e tassi di interesse che avevano raggiunto il 6,4%, sembrava sull’orlo del baratro finanziario. Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel così si accordarono per cercare di convincere Berlusconi a dimettersi, ritenendo che fosse diventato il principale ostacolo alla risoluzione della crisi.
Sarkozy rivela che durante questo incontro, Berlusconi aveva espresso opinioni che hanno lasciato di sasso gli interlocutori, con idee definite “assurde” per risolvere la crisi.

Secondo l’ex presidente francese, Berlusconi suggerì l’ipotesi di un grande prestito nazionale chiesto agli italiani per affrontare il grande debito, un’idea che Sarkozy descrive come “delirante”. Inoltre, Berlusconi avrebbe intervallato i discorsi, estremamente seri, scherzando in modo inappropriato, aumentando l’irritazione di Sarkozy e Merkel.
La tensione raggiunse il culmine quando Francia e Germania comunicarono a Berlusconi che la sua permanenza al potere rappresentava il principale ostacolo alla risoluzione della crisi italiana.
Sarkozy rivela che dovette spiegare a Berlusconi che il problema principale dell’Italia era proprio lui, considerato il “premio di rischio” che il paese doveva pagare ai creditori del Tesoro italiano.
Questo momento segnò la fine del governo di Berlusconi, con le dimissioni del premier italiano che temeva il peggioramento dei rapporti con i “grandi” d’Europa.

Le reazioni a queste rivelazioni sono immediate. Alcuni membri di Forza Italia hanno suggerito che la caduta del governo Berlusconi fosse il risultato di un complotto internazionale, mentre altri hanno accusato Sarkozy di distorcere la verità. Maria Tripodi, sottosegretaria agli Esteri, ha bollato le affermazioni di Sarkozy come “pagine di ricostruzioni false”, mentre Maurizio Gasparri ha definito il tutto un “attentato alla democrazia”.

Queste nuove rivelazioni gettano nuova luce sulla fine del governo Berlusconi nel 2011 e sollevano interrogativi sulla relazione tra l’Italia e gli altri paesi europei. La storia, come spesso accade in politica, rimane soggetta a interpretazioni diverse, ma le parole di Sarkozy arrivano a conferma di un filone di pensiero che già c’era.

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10 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

    • Adler, quanti anni aveva ? se posso chiedere, a volte capita che ragazzini parlino ancora di fascismo e non sanno nemmeno di che cosa stanno parlando, pensi quando parleranno del segretario del PD di oggi tra 40 anni che cosa diranno, o della sinistra di oggi, peccato che non ci sarò, ma non escludo di potervi vedere e ridere. Shylock the first

  1. Shylock parlo di quegli italiani che si rifiutavano di essere rappresentati da un ultrasettantenne che non aveva ancora capito che nelle foto ufficiali dei capi di stato europeo non si fanno i cornetti come a scuola, oppure non è il caso di fare il cucù alla cancelliera tedesca sbucando da dietro un lampione o altre amenità simili

    • Da piccoli ti insegnano a dire la verità e da grande capisci che se la dici ti tagliano le gambe o peggio. Inutile svelare gli altarini dopo e farne libri o scoop televisivi, per che scopo? Eppure il Signor Silvio è ancora adesso osannato da gente della strada come un grande imprenditore che ha fatto tutto da solo. Su quale film? Mi, Siora Nina la fumantina, me veniaria vogia de dir la mia e invense taso. Se scrivo i me censura e se parlo so “incompresa”. Vero e constata’ che se ti disi la verità, nisun te crede e i dise che ti xe mata. Mia nonna mi ricordava mio nonno e le sue parole “chi lavora onestamente soldi non ne fa, vive del suo lavoro”. Puoi essere un grande genio ma per meriti non diventi UNO. Ha detto al tempo della sua gloria il Signor Felice Maniero “mi so più importante de Andreotti faso girar i schei”. Per quanto riguarda il bunga bunga non l’ha inventato il Signor Silvio esiste da quando è nato il mondo…e la storia continua…..e sempre pexo. Cave’ la scritta dove se dise che “è uguale per tutti”. Dise un vecio adagio “schei e amicisia compra anca la giustisia”. Nisun te verze le porte se ti xe Nina la fumantina, ti xe na mina vagante ma l’arte de tol par el c….el mondo, no xe da tutti.

    • Adler, quando scrive che gli italiani avevano capito chi era il sig. Silvio Berlusconi, si riferisce a lei e ai quattro amici al bar ? quelli che non erano al bar hanno votato in milioni e continerebbero a votarlo. La rabbia vi divora l’anima. Shylock the first

    • Per chi ancora non conosce l’ex presidente Sarkozy, giudicato colpevole in appello per corruzione e traffico di influenze. Ricorrerà in Cassazione e in caso di conferma sarà costretto per un anno al braccialetto elettronico, proprio una gran brava persona. Shylock the first

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