Vigilante a processo a Padova per perquisizioni “intime” alla cliente con il pretesto di verificare se aveva nascosto quindi rubato qualcosa dal negozio ma, alla fine, sul giudizio ha pesato soprattutto il fatto che lo stesso sorvegliante avesse già guadagnato una condanna per fatti analoghi a Treviso.
L’addetto alla sicurezza, un 46enne di nazionalità straniera della provincia di Venezia, aveva costretto a seguirlo e a spogliarsi una ragazza concretizzando le
ipotesi di reato di sequestro di persona e violenza.
Il nigeriano lavorava come sorvegliante in un megastore di abbigliamento di Padova e qui aveva individuato la ragazza ventenne da portare nel suo ufficio con il pretesto di controllare se avesse rubato qualcosa.
A questo punto l’avrebbe fatta spogliare con annessa perquisizione e palpeggiamenti.
La ragazza, però, ha poi sporto denuncia recandosi dai carabinieri, ed è saltato fuori così che il 46enne aveva avuto comportamenti analoghi a Treviso dai quali era scaturita una condanna a
quattro anni per violenza sessuale aggravata.
Quella volta a fare denuncia erano state addirittura sei ragazze, due di appena 16 anni.
In qualche caso la ragazzina poi molestata aveva davvero nascosto qualcosa con l’intenzione di non pagare, in quel caso allora le violenze non erano nemmeno mascherate da fini di accertamento, bensì attuate con la promessa di evitare la denuncia all’interessata.
I fatti recenti risalgono a parecchi mesi fa, però ora i nodi sono arrivati al pettine e lo straniero dovrà sottoporsi a questo processo con le gravi accuse in capo.
Non ci sono disoccupati italiani da assumere ?