Riprendere, Verbo molletta delle cose da non farsi sfuggire dalle mani. Riprendere, rinnovare l’equilibrio della parola scritta e per un po’ appartata. Riprenderti in mano, Verbo all’infinito che di finita bellezza risvegli la mente.
Se riprendo, prendo, risveglio il deserto che mi aveva invasa e vedo fiori di campo sulla sabbia, insieme ai gigli di mare che odorano di salso. Adesso la mente si muove, incalza, cerca dimensioni capaci di non metterla in fuga, cerca una pecora, una volpe, una rosa. Cerca Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, perché di quel mondo non sa fare a meno e nuotano libere nel cuore le pagine di quel libro che non rinuncia a sperare, che non vuole cedere allo sconforto e che ancora ci induce ad amare.
Si svegliano anzitempo i profumi dell’alba e so che ci doneranno ancora la magia della parola che avevo messo in tasca. Per meglio custodirla e proteggerla. E anche per continuare a rispettare al meglio il dialogo fra lei e noi.
Andreina Corso
15/01/2016