Veneziano ricoverato per Legionella. Il caso fa parte di un piccolo focolaio che si è evidenziato nell’ultima settimana. Sono quattro, infatti, i casi di Legionella che sono stati segnalati dall’Ulss 1 Dolomiti. I casi sono circoscritti in un’area attorno alla provincia di Belluno.
Tra di essi il paziente proveniente dalla provincia di Venezia, ma non è il più grave. Il paziente che desta più preoccupazione è un signore di Belluno, che di mestiere fa il giardiniere tagliando i prati. Oltre a lui risultano essere stati contagiati dal morbo un altro bellunese che si è ammalato al ritorno da una vacanza appena trascorsa in uno stabilimento balneare di Venezia, un veneziano che ha trascorso alcuni giorni ad Auronzo, e un molisano che ha recentemente visitato una casa a Fonzaso.
Tutti questi pazienti hanno vissuto o trascorso del tempo in vari contesti ambientali nelle ultime settimane, che sono significativamente diversi tra loro. Il Dipartimento di prevenzione dell’Ulss sta attualmente indagando sui casi per capire l’origine dei contagi.
La malattia del legionario, comunemente nota come legionellosi, è un tipo di infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Questo batterio si trova comunemente in corpi idrici come laghi, canali e piscine, nonché in nebulizzatori ad ultrasuoni, umidificatori e torri di raffreddamento. Può sopravvivere per lunghi periodi in tubi e rubinetti. Può essere incontrato in ristagni di luoghi di congregazione, come ospedali, carceri, palestre e alberghi, che sono spesso collegati alla diffusione della malattia.
Attualmente il paziente veneziano è in cura presso il reparto di Medicina di Pieve di Cadore. Di lui è stato accertato che soggiornava in un appartamento in affitto ad Auronzo dall’inizio di luglio.
Un altro paziente, cittadino di Sospirolo, aveva soggiornato nell’appartamento di sua proprietà a Bibione fino alla prima settimana di luglio. Attualmente è ricoverato presso l’Unità di Pneumologia dell’Ospedale San Martino di Belluno.
In condizioni critiche, purtroppo, è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Azienda Ospedaliera di Padova l’uomo residente a Belluno che opera nel taglio del prato nel territorio. Questo caso è attualmente il più grave e anche il primo che si è registrato in provincia di Belluno.
I funzionari sanitari stanno monitorando la situazione e sollecitando le persone a non trascurare eventuali sintomi: febbre alta, tosse, difficoltà respiratorie o dolori muscolari dopo la possibile esposizione a fonti di acqua contaminata hanno bisogno dell’accertamento di un medico.