Sanità Venezia, la consigliera Bartelle testimone di un incidente in strada: “Un’ora e venti per l’ambulanza, è inaccettabile. Poche ambulanze e problemi di logistica”.
Proprio venerdì la Consigliera del M5S Patrizia Bartelle ha incontrato i comitati di Venezia che hanno illustrato l’inadeguatezza del servizio di soccorso nella città lagunare e ieri, fatalità, ha provato di persona quanto discusso a palazzo Ferro Fini.
Nei pressi della stazione di Venezia, quindi uno dei luoghi più accessibili di Venezia e più facilmente raggiungibili, una signora di 82 anni è scivolata e caduta. Subito si è formato un capannello di persone che hanno cercato di aiutare la signora, tra cui un medico che si è immediatamente prodigato per verificare i parametri vitali della donna.
Il 118 è stato immediatamente chiamato, erano le 13.10. La situazione sembrava molto grave; allarme rientrato poi quando il medico ha accertato che i parametri vitali erano buoni e che, probabilmente, si trattava “solo” di una frattura, anche se molto importante. L’ambulanza è arrivata alle 14.30.
“Questa volta è andata bene -commenta Bartelle-; la signora è stata portata all’ospedale dell’Angelo ma se si fosse trattato di qualcosa di più grave? Se fosse stato un infarto o un’ischemia? Possibile che una città come Venezia, meta giornalmente di migliaia di turisti, per non contare gli studenti che la popolano quotidianamente, con una popolazione sempre più anziana non sia attrezzata per soccorrere chi si sente male in tempi ragionevoli? In situazioni di emergenza, il fattore tempo è fondamentale, ed è proprio il tempo che manca per raggiungere le strutture ospedaliere più vicine se si presenta una situazione tale, e questa volta è capitata in uno dei punti più accessibili dai mezzi della città. Ci risulta che le ambulanze siano pochissime per un territorio vasto e con problemi di logistica non indifferenti.
Venezia vive di turismo, lo vediamo quotidianamente, non lasciamo che la mancanza di sicurezza sanitaria tolga anche questo aspetto dell’economia della nostra bella città.” Conclude la Bartelle.