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Venezia presa d’assalto. Actv mette in acqua i bis (il video)

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Venezia presa d’assalto nella seconda domenica di un Veneto tornato giallo che tutti hanno interpretato come “Fine del Covid – liberi tutti”.
Una magnifica giornata con il sole di maggio ha spinto visitatori e gitanti ad arrivare sin dalle prime ore della mattina.
Uno dei problemi, come vedremo più sotto, è che tutti gli arrivi devono rientrare all’imbrunire con tempi stretti dato che il coprifuoco è ancora in vigore, quindi sono grandi masse di persone che si muovono nello stesso momento.
Il video qui sotto mostra uno di questi momenti pomeridiani in cui i trasporti faticano a reggere l’urto delle persone arrivate che spingono per rientrare.
Ma andiamo con ordine: i numeri ufficiali dicono che sono arrivate oltre 30mila persone. Chi era per strada ne dichiara anche di più dato che ci sarebbe stato un ulteriore aumento rispetto al giorno precedente: un sabato già affollato e vicino a quelle cifre.
Tutti auspicavano il “ritorno alla normalità” ma nessuno immaginava un riversamento istantaneo così in massa in città, tanto meno Actv che si è trovata a fronteggiare code di persone da trasportare agli imbarcaderi principali.
Poco dopo le 10 del mattino la centrale operativa della Polizia locale comunicava che i parcheggi di piazzale Roma, erano al completo. Poco dopo sono risultati pieni anche quelli al Tronchetto.
Code anche alla Basilica di San marco e code per salire sul campanile. Le traettorie principali (Strada Nuova – Rialto – San Marco) si sono trovate improvvisamente intasate mentre i residenti cercavano di saltare il centro per arrivare a Lido.
C’è qualcosa di nuovo oggi in città, anzi d’antico, direbbe Pascoli mentre assiste ai rimbrotti di tutti, visitatori e residenti.
Chi erano i 30-35mila?

Per una buona metà erano dal mondo veneto in gita. Per quasi un’altra erano metà italiani extra-regione. Infine è stata registrata una minoranza di turisti stranieri (molti i tedeschi).
Nei trasporti, inevitabilmente, si sono verificati problemi.
L’azienda ha messo in acqua tutti i bis che poteva, addirittura ricorrendo ai vaporetti più grandi in rinforzo alla linea diretta 5. che di solito viene svolta dai motoscafi.
In alcuni casi non è stato possibile rispettare le regole per viaggiare al 50% della capacità massima, così come le distanze interpersonali a bordo sono diventate relative. Il personale che imbarcava non ce la faceva fisicamente a reggere l’urto delle persone.
Festeggiano, intanto, bar e ristoranti che hanno registrato quasi ovunque il tutto esaurito con tavolate che a volte si sono protratte anche fino a oltre le 16 tanta era la voglia di convivialità.

Al tramonto gli spostamenti di ritorno. Stazione Santa Lucia presa d’assalto, Piazzale Roma e Tronchetto pieni.
Punti critici: San Zaccaria, dove i visitatori hanno scoperto che non era sufficiente individuare il pontile giusto per fare ritorno, e Murano e Burano dove i mezzi di linea hanno fatto estrema fatica a riportare indietro i visitatori domenicali delle isole.

Alla sera, poi, il rientro dalle spiagge con vaporetti e ferry boat presi d’assalto.
Video: situazione di affollamento a bordo di un vaporetto. nella fascia oraria delle 18, quando i mezzi più grandi già sostituivano i motoscafi a San Zaccaria.

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. ADDIO VIVIBILITA’…: HANNO “APERTO I RECINTI” E I TURISTI PENDOLARI CREANO UN IMPATTO TIPO VAJONT!
    SUBITO LA TASSA DI SBARCO PER SPALMARE LE MASSE IN GIORNI DIVERSI!
    NON SI TORNI AL PASSATO: SERVE UN FRENO
    LA PANDEMIA COVID POI NON E’ FINITA: PERCHE’ ACTV NON HA FATTO RISPETTAR EIL 50% DI CAPIENZA? ANDREBBE SANZIONATA!
    QUALCUNO CI SENTE…?

    • Actv fa sempre quello che vuole; “scioperi bianchi” a parte, più di una volta mi è stato impedito l’accesso ai vaporetti in quanto a dire dei suoi dipendenti la mascherina che indossavo non era a norma (perché non aveva i laccetti ma era legata dietro la nuca), quando invece – come attestatomi pure dagli agenti della Polizia di Stato – era pienamente rispettosa delle indicazioni decretali. Insomma, valgono solo le norme a carico del cittadino, anzi fatte pesare più di quanto già non lo siano; quelle a carico della società (come la capienza ridotta) possono andare a farsi benedire!

      D’altro canto, non credo che la tassa di sbarco avrà un effetto particolarmente positivo, salvo il riempire un po’ le casse del comune: anzitutto perché la maggior parte dei turisti sono intraregionali, e dunque esentati dalla tassa; secondariamente perché se un milanese spende 50 euro di treno per venire a Venezia non saranno 5 euro di tassa a fargli cambiare idea. Io preferirei un contingentamento degli ingressi per ragioni turistiche, a partire dal non farli salire sui treni: quando lavoravo in archivio a Treviso ricordo le folle di turisti pendolari che intasavano i treni della linea Udine-Venezia nel periodo di Carnevale (specialmente nei festivi quando il numero di vetture è ridottissime), col risultato di impedire di salire ai lavoratori!
      Sull’altro versante è importante implementare il sistema di separazione degli accessi ai vaporetti tra residenti e turisti, e magari pure orientarsi verso un certo numero di mezzi riservati ai residenti.

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