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A Venezia livello del medio mare salito di 35cm. Brugnaro: “Il governo ci dia i poteri sulla laguna”

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A Venezia livello del medio mare salito di 35cm. Brugnaro: “Il governo ci dia i poteri sulla laguna”

La situazione, a causa dei cambiamenti climatici, non è allegra. Il livello medio del mare a Venezia ha ormai raggiunto +35 cm rispetto allo zero di Punta Salute stabilito nel 1870, comportando un significativo aumento degli eventi mareali. E’ una delle conseguenze dell’innalzamento dei mari, a cui anche i sistemi previsionali devono adattarsi per prevedere e gestire in modo più efficiente i vari fenomeni.

MAREE SEMPRE PIU’ ALTE

La giunta del Comune lagunare ha adottato il nuovo Piano integrato degli interventi in caso di alta e bassa marea, che ha l’obiettivo di definire le procedure che andranno messe in atto a Venezia in funzione del livello della marea previsto e raggiunto.

Il documento che già esisteva ma non veniva aggiornato da oltre 15 anni, dal 2002, è stato illustrato questa mattina a Ca’ Farsetti, nel corso di una conferenza stampa in cui sono intervenuti il sindaco Luigi Brugnaro e il responsabile operativo del Centro Maree, Alvise Papa.

“Un livello medio così alto aumenta la possibilità di eventi mareali particolarmente intensi – ha spiegato Papa – quest’anno avremo una marea astronomica di 86cm; con valori di questa entità, basta “un soffio” di vento per presentarci maree di una certa importanza”.

Dagli anni ’90, ha spiegato l responsabile, i “picchi”, cioè i livelli di acqua alta superiore a 110cm, sono raddoppiati. “Questo comporta, per esempio – ha detto Papa – una modificazione dell’andamento stagionale dell’evento mareale. Nel decennio ’90-2000, nei mesi estivi si verificavano mediamente circa 9 eventi superiori a 80cm, nel decennio successivo erano circa 17, dal 2010 ad oggi sono saliti a 25”.

“L’aumento del livello medio – ha aggiunto il responsabile – porta anche un’altra conseguenza: la sempre maggiore presenza di eventi mareali atipici. Ovvero di quei fenomeni che non “seguono le regole del gioco” e colgono di sorpresa un po’ tutti, a volte persino i modelli matematici più sofisticati”.

Ogni anno, ha spiegato Papa, si raggiungono dei nuovi record: “Il valore estivo più alto, la permanenza sopra i 120cm più lunga della storia (il 29 ottobre dell’anno scorso a pari merito con il ’66), ma si pensi anche che, proprio il 29 ottobre dell’anno scorso, se il vento fosse arrivato 6 ore prima, la marea avrebbe raggiunto i 216 cm e non i 156 come invece è successo”. Un’acqua alta, anzi altissima, sfiorata.

POTERI SPECIALI

“Ecco perché – ha ribadito il sindaco Luigi Brugnaro – è necessario che la città abbia poteri speciali per la gestione di una realtà così particolare e complessa. In questa situazione è fondamentale essere interpellati nella gestione del Mose, contribuendo a decidere quando aprire o chiudere le paratie mobili, o nell’escavo dei canali. Un’attività che deve diventare ordinaria”.

Brugnaro è quindi tornato a chiedere i poteri che la legge prevede per il sindaco metropolitano.

“Nonostante la legge dicesse che entro il 2015 i poteri dovevano essere dati alla Città metropolitana – ha detto Brugnaro – malgrado sarebbe bastato un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, tutti i Governi, sia di destra che di sinistra, sono rimasti immobili. La vita della città è sull’acqua. Tutti parlano di cambiamenti climatici, ma a Venezia li sentiamo prima. Venezia è resiliente per questo: andiamo avanti e ce la facciamo nonostante tutto”.


IL PIANO INTEGRATO

Il Piano Integrato coinvolge tutti coloro che erogano servizi di pubblico soccorso e pubblica sicurezza, gestione delle emergenze, trasporti pubblici, gestione del bene pubblico, musei civici, pubblica istruzione. Un totale di circa 30 soggetti. Il documento è diviso in quattro sezioni:

1) La prima riporta le definizione dei riferimenti per creare un linguaggio interpretativo comune tra tutti i soggetti interessati;
2) La seconda illustra in modo sintetico le modalità di gestione degli eventi mareali da parte del Centro Previsione e Segnalazione Maree (CPSM) in funzione del livello di marea previsto;
3) La terza declina gli interventi che il CPSM attua per ciascun ente sottoscrittore del documento;
4) La quarta elenca le attività e gli interventi che ciascun ente deve mettere in atto in funzione della previsione di marea e dell’effettivo raggiungimento della soglia definita; ogni scheda riporta anche le interferenze potenziali tra attività erogate da soggetti diversi;

“In questi ultimi anni – ha continuato Brugnaro – abbiamo investito molto sul Centro previsione e segnalazioni maree – solo con le risorse del Comune di Venezia. E’ stata avviata una revisione della modellistica numerica previsionale, sono stati stretti accordi quadro con i principali centri di ricerca italiani, sono state sottoscritte collaborazioni con oltre 80 diversi soggetti internazionali e tante altre attività sono state finanziate anche da progetti europei”.

Il punto principale del nuovo Piano è il coordinamento tra tutti coloro che in città erogano servizi di pubblico soccorso, pubblica sicurezza, trasporti, gestione del bene pubblico fino ai musei e alle scuole. Proprio l’anno scorso, il capillare coordinamento tra tutte queste realtà ha permesso una riduzione del danno portato dal fenomeno.

Altre novità importanti sono contenute nel piano, per esempio vengono definiti i compiti del Centro Maree e definiti i riferimenti “altimetrici” ufficiali rispetto ai livelli osservati e previsti.

Predisposti un elenco e la definizione delle stazioni di riferimento, e le soglie di marea. E’ introdotto anche il concetto di “incertezza previsionale” e viene aggiornato l’elenco degli strumenti di comunicazione (anche questo fermo al 2002). Dopo i tradizionali Sms, ora è stata introdotta anche la comunicazione via Telegram per ottenere gli avvisi e le informazioni del Centro maree.

Ci saranno prescrizioni organizzative e di comunicazione in caso di fenomeni mareali anomali: Il CPSM potrà utilizzare ogni canale di avviso a disposizione per segnalare lo scostamento dell’andamento mareale da quanto precedentemente segnalato.

Il Piano dovrà essere ora approvato dalla conferenza dei servizi che riunisce tutti i soggetti coinvolti, illustrato nelle Commissioni consiliari competenti e infine approvato dal Consiglio comunale.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. ..la problematica dell’acqua alta è drammatica.. i cittadini sono lasciati soli da troppi anni ad affrontare i grandi disagi che portano le maree… anche nella bella isola di Burano la gente ormai assiste come dei condannati dalle poche speranze… in Italia le cose vanno sempre troppo lente, passa anche tranquillamente una generazione prima che si risolvono i problemi. A Venezia certamente il Sindaco dovrebbe poter agire autonomamente e velocemente, senza consultare e chiedere permessi a lontane persone che in effetti non vivendo sulla propria pelle questo problema relativizzano e lasciano volentieri scorrere le acque…
    Ah… se Venezia fosse vista oggi dagli antichi veneziani!..

  2. Certo, poteri speciali…, magari come la delega per il moto ondoso che il Sindaco ha, così poi poco o nulla fa, visto che i Taxi sferecciano in piena notte a 14 Km. orari su un limite di 5…!
    Magari così farà un nuovo M.O.S.E. anche tra la Punta della Dogana e San Marco, e scaverà i canali per portare le Grandi Navi a Fusina (in aggiunta, e non al posto della Marittima…!), smuovendo, diossina, nichel, mercurio, cadmio e magari fosfogessi, rimescolandoli nell’acqua, così assieme ai PFAS e alle microplastiche viene fuori un bel cocktail, molto nutriente per i caparossoli pescati nella zona vicino a Marghera da pescatori abusivi senza scrupoli, e poi rivenduti magari ai ristoranti di Venezia che li espongono con un certificato di UNA confezione (l’unica) regolarmente acquistata e controllata?
    Sembra che in Italia si risolva tutto con i poteri speciali e autonomie…, ma nel frattempo, in silenzio, sono state tolte tutte le delelghe alle Municipalità…!
    C’è da riflettere…

    Prof. Fabio Mozzatto – Veneziano D.O.C.

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