Venezia, finti sordomuti dentro la Basilica della Salute e la chiesa si difende con avvisi sugli schermi.
Sono sempre più presenti e sempre più molesti, nelle chiese veneziane, i truffatori delle raccolte firme e donazioni a favore di persone non udenti e non vedenti.
Questi personaggi si vedono da anni nel centro storico veneziano, ma ora approfittano del clima di sacralità e di carità cristiana nelle chiese: avvicinano fedeli e turisti intenti a pregare o ammirare il tempio, facendo leva sul loro buon cuore. Così, con cartellina e penna alla mano, si avvicinano alle vittime silenziosamente, mostrando un finto modello di raccolta donazioni che cita la dicitura “Certificato regionale per persone non udenti e fisicamente disabili” e ancora: “Desideriamo aprire un centro internazionale per bambini poveri, grazie mille”.
Si tratta di una truffa, psicologicamente bene architettata: nei fogli sono riportate delle righe, con scritte altre donazioni e altri nomi di generosi benefattori, e che siano reali o fasulli non è dato saperlo, riportando donazioni in cifre che vanno dai 20 agli oltre 50 euro.
Chi si ritrova a firmare, quindi, vede le righe con le cifre delle donazioni sopra a quella in cui dovrebbe firmare, e si sente moralmente spinto a versare una quota non inferiore a quella di chi l’ha preceduto.
L’anno scorso questi truffatori sono stati avvistati e fermati numerose volte dai vigili nella chiesa di San Moisè, a San Marco. Chiesa, questa, molto frequentata dai turisti e con due accessi diversi, uno principale e uno laterale, tanto che quando il responsabile del tempio o gli stessi agenti cercavano di fermarli e mandarli via, questi finti sordomuti spesso uscivano da un ingresso e rientravano dall’altro nel giro di poco.
Un “balletto” che da una parte portava all’esasperazione e dall’altro permetteva ai truffatori di raccogliere molte elemosine con l’inganno che sarebbero andate ad un presunto centro internazionale per aiutare le persone più bisognose.
Ma arriviamo al dunque. Da qualche mese pare che la stessa coppia di truffatori di San Moisè, un uomo e una donna, abbia cambiato “luogo di lavoro”, scegliendo nientemeno che la basilica della Salute, sempre nel centro storico veneziano.
Una grande meta per i fedeli e i visitatori amanti dell’arte e dell’architettura, un modo per fare affari d’oro con le donazioni.
Anche questa mattina, i due si sono visti all’opera dentro la basilica, tanto che il responsabile ha ricontattato i vigili urbani.
La coppia di finti sordomuti avrebbe anche imparato a muoversi nel tempio con astuzia, in modo da evitare le zone maggiormente sorvegliate dalle telecamere.
Per questo, la Chiesa ha deciso di correre ai ripari e utilizzare a fin di bene gli schermi all’interno della chiesa, quelli che solitamente servono a mostrare la messa ai fedeli che si trovano nei punti più distanti dall’altare. Questa mattina le televisioni appese mostravano, infatti, dei nuovi avvisi, contro le finte truffe. Un modo per mettere in allerta le vittime della truffa.
L’avviso, proiettato dagli schermi interni alla basilica, è quello che vi mostriamo nella foto dell’articolo, e riporta anche un esempio del finto certificato regionale dei truffatori, con la scritta, in italiano e in inglese, “Attenzione alle truffe”, “Beware to the scame”. E ancora, sempre in italiano e in inglese: “Si avvisano i gentili visitatori che NESSUNO è autorizzato, all’interno e all’esterno della chiesa, a richiedere offerte in denaro per conto di finte associazioni o iniziative benefiche non esistenti”.
Eh sì, perché questi truffatori, con la scusa della raccolta benefica per persone con problemi fisici, venivano anche confusi per persone autorizzate a chiedere donazioni dal Patriarcato all’interno della basilica dedicata alle preghiere per la salute.