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“Venezia denaturata della propria cultura. Che dire, ad esempio, della mostra sacrilega in chiesa?”. La lettera

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Io amo Venezia, non mi stanco mai di visitarla, ci vengo più volte all’ anno ma soggiorno sulla terraferma perché i costi alberghieri non potrei sostenerli. Già prendere i traghetti è un salasso, prendere uno spritz e qualche cicchetto costa in media 35 euro in coppia, comprare panini o pizza e cercare di mangiare su una panchina è impossibile! Obbligatorio in piedi come i cavalli!

In questa meravigliosa città non c’è rispetto per i turisti, lo si esige da loro ma non si ha cura di loro. Ovviamente non tutti i turisti si comportano civilmente ma non tutti i servizi sono degni di Venezia. Non c’è un bagno pubblico, per poter fare i bisogni devi spendere, per sederti devi spendere, ad ogni visita mi sento un bancomat.

Continuo ad rimanere strabiliata dalla citta e anche dai pochi veneziani che incontro con cui parlo spesso della loro difficile vita in città. Anche loro sono ostaggio dell’ amministrazione pubblica che preferisce facilitare ed aiutare gli extracomunitari, che ormai superano i veneziani, piuttosto che i cittadini autoctoni.

Storia nazionale direi, ma qui fa davvero male vedere una perla italiana quasi denaturata dalla propria cultura. Che dire delle chiese che affittano il proprio spazio a mostre pagane anche se non sconsacrate? Sono rimasta allibita di una chiesa vicino a palazzo Grassi che ospitava una mostra a dir poco sacrilega.
Pupazzi insanguinati, bambolotti legati al filo spinato, arti amputati, maschere su scheletri con gli occhi neri di chi consuma adenocromo, rappresentazioni di bimbi torturati.

Cosa direbbe Cristo se tornasse al tempio quando è la chiesa stessa a vendersi all’oscurità?

(lettera firmata)

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13 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Solo due cose per rassicurare la signora autrice di “lettera firmata”. 1. Qui a Venezia si vive benissimo, anzi meravigliosamente, non cerchiamo consolazione, né comprensione né solidarietà. 2. La mostra ospitata nella Chiesa di San Samuele credo l’abbia visitata con atteggiamento assai superficiale. L’esposizione nelle sue tre “stanze” era ispirata da un profondo senso etico, e perché no, spirituale. Dove abbia colto tracce di blasfemia mi è impossibile soltanto ipotizzarlo. Certo per avvicinarsi all’espressione artistica del contemporaneo qualche strumento culturale lo si dovrebbe pur avere. Cordialmente.

  2. Famme’ capi’.
    1. ama Venezia e la visita più volte durante l’anno
    2. soggiorna in terraferma e quindi non a Venezia
    3. traghetti, sprtiz, cicchetto, panini, pizza troppo costosi
    4. vorrebbe mangiare su una panchina
    5. non c’è rispetto per i turisti
    6. vuole bagni pubblici
    7. si sente un bancomat
    8. si lamenta delle mostre organizzate
    Cara signora, ma non si sente un po’ ridicola? Spero la sua sia una lettera ironica, anche se dalla lettura non ne avvedo traccia. Cosa vuole Lei? Divertirsi, acculturarsi, riposarsi, essere servita e lasciare anche i suoi bisogni a gratis? Ma vada, per favore. Che purtroppo turisti come Lei ne abbiamo fin troppi a milionate e dato che putroppo ora Venezia vive solo di questo e la sua produttività (eccellente fino al ’90) si è ridotta a zero, gente come lei costituisce la zavorra che sporca questa meravigliosa e bistrattata (dai veneziani e da chi la guida) città.

  3. “Denaturata”? E’ una parola che si usa in chimica, implica l’introduzione di sostanze in un materiale per modificarne le caratteristiche.
    Vedi che, a volte, per sembrare forbiti si dimostra di essere ignoranti?

  4. Lettera sconclusionata, piena di errori e luoghi comuni. Ma la cosa che stupisce di più è questo riferimento agli extracomunitari, visto che Venezia è una delle poche città al mondo dove non riescono a insediarsi. E con il recente meraviglioso provvedimento dell’assessore Costalonga tra un po’ non riusciranno neanche più a gestire le loro antiestetiche attività commerciali.

  5. Sono una guida (autorissata) ..abito in Belgio.
    Per 20 anni ho visitato con i gruppi la basilica Sanmarco..sempre anche con coda lungha…perchè seconde me..sia il più importante site a Venezia. Adesso non e più possibile…perchè dobbiamo paghare l’entrada.
    Non per il l’euro…ma per la coda dura troppo …va lentamente.
    Ho poche ore in Venezia (l’albergo a Garda)..e per prenotare dobbiamo prendere un ticket mix..non solo per l’entrada)…
    Tutto questo mi fa male al coeure…sono trista che io non più posso lasciare vedere questa basilica meravigliosa.
    Una grande mancanza…purtroppo.!!
    Maria

    • Buongiorno. La prego di considerare se fa il bene di Venezia portando i gruppi dal Garda. Forse farebbe meglio a non farlo più. I gruppi turistici sono uno dei fenomeni più odiati da noi residenti. Se queste persone vorranno vedere la basilica sara meglio se si prenderanno il tempo di stare a Venezia tre giorni in hotel. I residenti ringrazieranno.

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