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Vandalismo alla facciata del Redentore: nota della Procura di Venezia

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Vandalismo alla facciata del Redentore: una nota della Procura della Repubblica di Venezia. In merito all’atto vandalico sulla facciata della chiesa del Redentore, a Venezia, la Procura distrettuale della Repubblica ha diffuso la seguente nota stampa:
“Nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 maggio 2022, ignoto aveva violato la sacralità della facciata principale della Chiesa Votiva del Santissimo Redentore in Venezia, presso l’isola della Giudecca.
L’atto vandalico perpetrato è consistito nell’applicazione su una superficie di circa tre metri quadrati, posta nell’intercolumnio di destra, sotto alla statua di San Francesco d’Assisi, di uno strato di colore rosa/fucsia solcato da simbolismi, numeri e lettere prive di significato”.

“La gravità della lesione imporrà la rimozione del graffito mediante l’intervento specialistico di un restauratore di beni culturali iscritto all’Albo ministeriale come comunicato dall’Architetto Carpani Dirigente della Soprintendenza per i Beni Culturali del Veneto.
A seguito delle indagini dirette dal Sostituto Procuratore di turno e condotte dalla Digos e dalla Polizia Locale era possibile accertare, che nella giornata di domenica, presso l’Isola della Giudecca, a poche decine di metri dalla Chiesa del Redentore, aveva avuto luogo un evento di “street art”, con la presenza di sette artisti noti nell’ambiente delle arti figurative”.

“L’accurata e lunga analisi dei profili social e dei siti degli artisti, consentiva agli investigatori di concentrare i primi sospetti su un writer il quale, nei propri “dipinti” utilizzava sistematicamente gli stessi caratteri simbolici, numerici e figurativi utilizzati nell’atto vandalico presso la Chiesa del Redentore.
Successivamente le indagini hanno fatto emergere un quadro indiziario che consentiva all’Autorità Giudiziaria, con la massima speditezza, di emettere un decreto di perquisizione e sequestro teso ad impedire compromissioni probatorie.
A seguito dell’atto a sorpresa venivano acquisiti interessanti elementi indiziari ora al vaglio della Procura della Repubblica”.

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