Lavoravano nella centrale nucleare di Zaporizhzhia (sud) controllata dai russi ed ora non si sa più che fine hanno fatto.
Si tratta di due dipendenti rapiti dalle forze di Mosca: lo ha reso noto Energoatom, l’agenzia statale ucraina per l’energia nucleare.
In un messaggio pubblicato sui social media, l’agenzia ha affermato che le forze russe hanno “rapito” ieri il responsabile delle tecnologie informatiche della centrale, Oleg Kostyukov, e il vicedirettore generale dell’impianto, Oleg Osheka: i due sono stati “portati in una destinazione sconosciuta”.
Poco prima era invece arrivata la notizia dell’ennesima sospensione di energia elettrica alla centrale.
La centrale nucleare di Zaporizhzhia aveva infatti nuovamente interrotto l’approvvigionamento energetico esterno a causa dei bombardamenti russi.
“I terroristi russi hanno sparato ancora una volta contro le stazioni elettriche nel territorio sotto il controllo dell’Ucraina, l’ultima linea di alimentazione è stata disconnessa. Nel processo di transizione, a causa di una caduta di tensione di breve durata, è stato spento il trasformatore di riserva e sono stati avviati i generatori diesel”, ha affermato Energoatom.