Tina Turner è morta. Addio alla leonessa della musica

Tina Turner, la Regina del Rock’n Roll, è morta serenamente all’età di 83 anni dopo una lunga malattia nella sua dimora di Küsnacht, nei pressi di Zurigo, in Svizzera. Il suo portavoce ha ufficialmente annunciato la triste notizia, lasciando il mondo in lutto per la perdita di una leggenda musicale.

La vita di Tina Turner è stata un incredibile susseguirsi di eventi, drammi, tragedie, violenza, ascese e cadute, che sembrerebbero usciti dalla penna di uno sceneggiatore. Nata come Ann Mae Bullock a Nutbush, nel Tennessee, ha avuto un incredibile percorso prima di diventare una cittadina svizzera.

Tina Turner è stata una delle performer più straordinarie mai salite su un palcoscenico. Persino Mick Jagger, solo per citarne uno, ha ammesso di aver “rubato” il suo stile esibitivo quando i Rolling Stones, ancora giovani, aprivano i concerti di Ike & Tina Turner. Le loro performance insieme, a partire da quella leggendaria al Live Aid, rimarranno nella storia.

Tina era un’icona di bellezza senza tempo, con un fascino irresistibile e probabilmente le gambe più ammirate nella storia della musica e non solo. La sua voce unica, graffiante e radicata nella storia della musica afroamericana, ma perfetta anche per il pop di successo, unita alla sua straordinaria capacità di affrontare una vita che sembrava contenere almeno tre vite, sono gli elementi che l’hanno resa una delle artiste di maggior successo di tutti i tempi.

Ike Turner, il marito con cui aveva formato una band che ha contribuito in modo determinante alla nascita del rock’n’roll e alla sua stessa fama, si rivelò essere un uomo violento. Nonostante il clamoroso successo di brani come “Proud Mary”, “Nutbush City Limits” e “River Deep Mountain High”, Ike trasformò la vita di Tina in un incubo.

Come è stato raccontato molte volte, Tina riuscì a fuggire da quell’orrore con pochissimo, ricominciando completamente da zero. Successivamente, iniziò una seconda vita come superdiva, costruendo la sua carriera passo dopo passo. Partì con una delle più celebri cover di “Let’s Stay Together” di Al Green, per poi conquistare le classifiche con successi come “Private Dancer”, “What’s Love Got To Do With It” e “The Best”.

Le sue vendite di dischi raggiunsero livelli stratosferici, superando i 200 milioni di copie. Ha tenuto concerti straordinari, ha ricevuto numerosi Grammy Award, è stata onorata con il Kennedy Center Honors e ha ricevuto omaggi da parte di altri artisti, tra cui l’indimenticabile tributo di Beyoncé.

La sua carriera si è estesa anche al cinema, interpretando ruoli memorabili come l’Acid Queen in “Tommy” e Aunty Entity in “Mad Max”, accompagnati dal successo mondiale del brano “We Don’t Need Another Hero”. Durante i suoi trent’anni di vita rigenerata, ha trovato conforto nel buddismo, diventando cittadina svizzera e trasferendosi sulle rive del lago di Lugano.

Ha poi trovato l’amore e si è sposata con Erwin Bach, un uomo più giovane di lei. Tuttavia, il destino ha sempre richiesto a Tina di ricominciare da capo. Quando sembrava che finalmente potesse godere di una serenità duratura, la sua salute ha ceduto: un ictus, un tumore all’intestino e infine una grave insufficienza renale l’hanno messa di fronte a una scelta difficile tra dialisi e trapianto. Con la sua proverbiale sincerità, Tina ha persino confessato di aver considerato l’opzione del suicidio assistito. Fortunatamente, suo marito le ha donato un rene, regalandole alcuni anni di una vita serena. Ora, con la sua celebre collezione di parrucche e circondata dall’amore di un mondo che ha sempre tifato per lei, ha raggiunto la sua meta finale. La donna che ha vissuto tre vite non è più con noi, ma rimarrà per sempre una regina del rock.