Lo stupro in India è considerato un male quasi sopportabile: sono migliaia i processi per violenza insabbiati nei tribunali, mentre spesso il delitto non viene denunciato, oppure quasi 'protetto' dalla 'distrazione' della polizia. Questa volta invece scontri e proteste si stanno verificando ovunque, con feriti e scontri: tutti chiedono la pena di morte per i sei che hanno aggredito e violentato la ragazza in autobus.
Il caso, ma sono decine di migliaia di casi, sono gli stupri di donne e ragazze che nel subcontinente sono la norma, come il fatto che restino in genere impuniti.
Lo stupro di gruppo in autobus è stato l'ultimo attacco bestiale: il 16dicembre sei maschi ubriachi si sono avventati contro una studentessa 23enne su un autobus pubblico a New Delhi. Tra di loro ci sarebbe anche il conducente dell'autobus. La giovane è stata violentata, picchiata, e poi, alla fine, gettata dal veicolo in corsa.
Operata tre volte e poi trasportata d'urgenza a un ospedale di Singapore è morta dopo una lunga agonia ieri notte.
Anche Sonia Gandhi ha rotto il riserbo, caratteristica che la distingue da sempre insieme all'elegante autorevolezza: niente festeggiamenti e niente celebrazioni augurali «Avete la mia parola che il nostro governo è impegnato a giudicare i colpevoli al più presto. Condividiamo con tutto il Paese l'angoscia per questo orrore».
Mario Nascimbeni
[redazione@lavocedivenezia.it]
Riproduzione Vietata
[29/12/2012]