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Storia di Mirco, a Mestre l’esempio che i sogni si comprano con la volontà

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Storia di Mirco, a Mestre l'esempio che i sogni li compra la volontà

Qualche volta succede. Capita che si possano superare gli sbagli, le difficoltà della vita e che la visione del mondo cambi colore, che i punti chiari superino quelli scuri e che il rosa racconti il nascere dell’alba. Un giallo dorato ha dato il buongiorno alla vita di Mirco Erizzo: sì, è accaduto.

La sua vita precedente l’ha trascorsa in modo “burrascoso”, il carcere, l’alcool, un’esistenza vissuta fra mille difficoltà e scelte sbagliate, il suo dimorare per molti anni nella Casa dell’Ospitalità di Mestre, lo smarrimento pur nella ricerca di una luce, di qualcosa che gli dicesse che la sua vita poteva diventare “un’altra” vita.

Poi, come in una favola, accade che Mirco incontra Monica, una compagna delle elementari che avevano frequentato a Marghera. Una chiacchierata per narrarsi “una vita in poche frasi”, come canta Guccini, e poi “il che fare?” di Mirco, la domanda che incombe sui suoi cinquantaquattro anni, sul senso di responsabilità verso le mogli della sua vita e verso i figli, sul bisogno di restituzione della fiducia.

Anche Monica, che è ragioniera, vorrebbe applicarsi in un lavoro, avere una nuova prospettiva, insomma realizzare l’agognato lavoro, così difficile in questi tempi…

Ed ecco, come racconta il mensile “Scarp de’ tenis”, che i due amici vengono a sapere che c’è un locale in via Cattaneo a Mestre, un posto centrale, ex trattoria, da prendere in affitto. E’ lì e sembra aspettare solo loro.

Dall’autunno dello scorso anno, tutti gli amici, soprattutto quelli della Casa dell’Ospitalità che lo hanno incoraggiato fin dai primi momenti, gli danno una mano, c’è chi dipinge, chi riassetta, chi studia tutto per bene e voilà è nata la pizzeria che tutti chiamano Il pirata, forse per il fazzoletto in testa di Mirco e l’andazzo simpaticamente piratesco dell’ambiente che riceve tanti clienti, bambini che possono giocare liberamente, in un clima affettuoso e cordiale.

Ecco che Monica, Mirco e il pizzaiolo Monir hanno realizzato un sogno “di quelli che puoi comperare”, ancora Guccini, ma ad acquistarlo è stata la volontà, l’attaccamento alla speranza, la forza di impegnarsi e di ristabilirsi a schiena dritta.

Andreina Corso | 30/05/2016 | (Photo up) | [cod mircome]

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Pizza buonissima….e soprattutto ambiente familiare e speciale per i bambini che possono giocare e godersi pizza e patatine…
    Complimenti a Mirko per la sua energia e per il suo messaggio positivo!!!

  2. ringrazio di cuore Andreina x l articolo pubblicato in data odierna e da parte mia lanciare un messaggio a persone come me che hanno vissuto la triste realtà del carcere e dell alcool, non lasciatevi andare e sperate sempre in qualcosa di positivo, prima o poi uno spiraglio si aprirà. non sono importanti i soldi o il potere ma essere amati dalle persone è già un qualcosa di straordinario. ho trovato molto più della ricchezza, un abbraccio una stretta di mano un semplice ciao che tutti mi esprimono dal cuore, questa è ricchezza persone che mi apprezzano e mi stimano non sicuramente per gli errori ma indubbiamente per la voglia e la forza di rialzarmi lasciando alle spalle un passato che forse non meritavo. UN ABBRACCIO A TUTTI I LETTORI E UN CARO SALUTO AD ANDREINA E FAMIGLIA. ERIZZO MIRCO

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