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Precise le accuse lanciate attraverso il "Gazzettino" in edicola oggi all'iniziativa "SMS Venice": sarebbero più i soldi che prendono altre strade che quelli che contribuiscono effettivamente ai restauri, l'intero movimento avrebbe solo lo scopo di "liberalizzare" i concerti in Piazza San Marco, e via così.
L’ Ufficio Marketing e Immagine del Comune in merito all’articolo che aveva come titolo: "Sms per Venezia, ma di 3 euro ne resta 1", prende le distanze e dichiara: |
"Sms Venice è una campagna di raccolta fondi mediante donazioni che non andranno al Comune o alla Soprintendenza, ma alla Onlus Sms Venice, la quale pagherà a piè di lista i lavori di restauro che la campagna renderà possibili. Per gli accordi in essere, l’80% delle donazioni e dei ricavati di merchandising o di altre operazioni, andrà ai restauri, mentre il 20% rimarrà alla Onlus Sms Venice per finanziare gli eventi propedeutici alla campagna pluriennale.Gli strumenti attraverso i quali fare le donazioni sono quelli che l’attuale regolamentazione in materia consente e alle condizioni da essa previste".
"Nella fattispecie, oltre al numero 899499400 – chiamata ad abbattimento, per cui il 70% dei 3 euro rimane al gestore e che da settembre si attende venga sostituito con altra numerazione che permetterebbe di limitare considerevolmente tale inconveniente – esiste già un numero 800250661 componendo il quale il donatore potrà vedere pressoché integralmente versato il proprio importo a favore della campagna." "Quanto all’affermazione che Sms Venice sarebbe "un’operazione mediatica per poter fare i concerti in piazza" si ricorda che le manifestazioni a favore dell’iniziativa riguarderanno la performance del 14 luglio dei Simple Minds (che si esibiranno gratuitamente, per cui tutto il ricavato andrà direttamente ai restauri, tolte le spese di ospitalità ), e un altro concerto vicino a quella data. Si auspica perciò che quanti hanno espresso critiche forse senza conoscere le meccaniche che presiedono ai sistemi di donazione improntati alla tecnologia, una volta appreso che sarà loro possibile fare donazioni integrali, possano contribuire generosamente e fattivamente ricorrendo ai sistemi sopra ricordati». |