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Cocaina in una nave a Porto Marghera: colpo al traffico internazionale della “rotta balcanica”

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Il traffico di droga lungo la rotta balcanica ha subito un duro colpo con il maxi sequestro di 23 chili di cocaina a Porto Marghera, operato dal secondo gruppo “Venezia” della Guardia di Finanza in collaborazione con la Polizia di Frontiera Portuale e l’Agenzia delle Dogane. Il borsone contenente la droga è stato trovato in un vano di servizio di una nave battente bandiera maltese, proveniente dal Mar Nero e destinata al trasporto di rinfuse. La droga, dal valore stimato di oltre 4 milioni di euro sul mercato all’ingrosso, è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione della Procura di Venezia.

Il modus operandi utilizzato in questo caso è piuttosto originale e simile a quello dei sabotatori. Non è stato facile trovare la droga, e sono stati necessari anche l’ausilio delle unità cinofile degli operanti. La droga era sigillata in un vano improbabile, e il borsone in cui si trovava era parzialmente immerso nell’acqua di sentina, in modo che l’occultamento fosse massimo.

L’indagine è “top-secret”, ma è certo che non si tratta di trafficanti da quattro soldi, ma di un’organizzazione articolata a livello globale, in grado di gestire molti carichi come questo ogni mese. Il fascicolo è aperto per traffico internazionale di stupefacenti.

La rotta balcanica è interessata soprattutto dalla cocaina del Sudamerica diretta agli scali europei, che viene spesso occultata nel carico legale a bordo di autoarticolati, camion e furgoni. Nel solo 2021, sono state sequestrate quasi tre tonnellate di cocaina in Albania, Bulgaria, Serbia, Grecia ed Ungheria. Anche navi con partenza o transito a Istanbul o Mersin, in Turchia, sono state utilizzate per nascondere carichi di droga.

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