Sandra P. è stata colpita da una coltellata del marito da cui si stava separando. E’ stata sottoposta a intervento chirurgico, è ricoverata ma si salverà. Non era andata “così bene” a Wilma Marchi nel 1999 massacrata dallo stesso uomo con 33 coltellate. Sandra sapeva del suo passato ma aveva creduto al fatto che “fosse cambiato”.
Stefano F., 50 anni, ha aggredito la moglie, Sandra P., 51 anni, ieri, martedì, all’ora di pranzo. Tra i due è in corso una separazione e l’uomo è andato in cucina, ha preso un coltello, e l’ha colpita alla schiena.
Le urla hanno attirato le attenzione dei vicini che hanno fatto arrivare i carabinieri e i soccorsi in zona Arcella.
La donna è stata ricoverata e sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. Fortunatamente non è in pericolo di vita.
La donna, secondo la ricostruzione, ha vissuto all’interno del matrimonio l’incubo di un amore tossico con litigi, gelosie, appostamenti, scenate, e addirittura minacce di morte.
Se ora l’incubo è finito e Sandra è fortunatamente viva forse, ironia del destino, si può dire fortunata.
Stefano F. aveva però fatto già passare le stesse pene a Wilma Marchi, e lei fu uccisa nel 1999: massacrata a 50 anni con 33 coltellate.
Oltre a quell’omicidio l’uomo nel 2011 perseguitò e minacciò di morte un’altra donna: la psicologa 54enne che lo seguiva in carcere a Padova proprio mentre scontava la pena per l’assassinio della convivente.
Lei si salvò perché decise di denunciarlo ai carabinieri, esasperata da minacce, persecuzioni e scenate. Prima di cedere anche lei aveva pensato di salvarlo, di rieducarlo, che fosse cambiato.
Come la povera Sandra che oggi si trova in un letto di ospedale.