IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

domenica 28 Aprile 2024
20.6 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGEprevenzioneSale, sovrappeso, colesterolo, pressione alta: il rischio cardiovascolare
Questa notizia si trova quiprevenzioneSale, sovrappeso, colesterolo, pressione alta: il rischio cardiovascolare

Sale, sovrappeso, colesterolo, pressione alta: il rischio cardiovascolare

pubblicità

Gli italiani sono attenti al consumo di sale ma 4 su 10 presentano più fattori di rischio cardiovascolare con colesterolo e pressione troppo alta, e ad incidere ancora di piu’ e’ l’eccesso di peso e la sedentarieta’.
Oltre la meta’ degli intervistati in una indagine Iss, pubblicata sul sito Epicentro dell’Istituto, presta attenzione alla quantità di sale assunta a tavola, nella preparazione dei cibi e nel consumo di quelli conservati. Quasi otto persone su dieci (76%), inoltre, scelgono di usare il sale iodato.

Quanto al rischio cardiovascolare, legato anche al consumo di sale nell’alimentazione, il 41% del campione presenta almeno tre fattori di rischio cardiovascolare e appena il 2% risulta libero dall’esposizione a condizioni di rischio note.

Sono questi, in sintesi, i principali risultati della sorveglianza Passi nel biennio 2020-2021.

L’uso consapevole del sale è più frequente fra le donne (61% rispetto al 50% negli uomini), nelle persone più mature di età (raggiunge il 64% fra i 50-69enni rispetto al 45% fra i 18-34enni), fra i residenti con cittadinanza italiana (56% rispetto al 51% fra gli stranieri).

Anche l’istruzione ha un ruolo: gli individui più istruiti, in particolare laureati, hanno un’attenzione maggiore all’impiego di sale nell’alimentazione. Nelle Regioni del Nord è maggiore l’attenzione al consumo di sale (62% rispetto al 51% dei residenti nel Meridione).

Relativamente al sale iodato, i dati evidenziano una consapevolezza che cresce nel tempo: il suo consumo veniva riferito dal 67% degli intervistati nel 2015 ed è aumentato al 78% nel 2021. Sono le donne che utilizzano maggiormente il sale iodato (79% vs 73% degli uomini), le persone non in difficoltà economiche (78% contro il 70% di chi riferisce di averne molte), più istruite (80% fra i laureati confrontato con il 67% fra chi ha al più la licenza elementare). Il suo consumo, inoltre, è maggiore tra i cittadini italiani rispetto agli stranieri (76% contro il 68%), al Nord (82%) rispetto al Centro Sud (73%).

Nello stesso biennio 2020-2021, l’indagine ha rilevato che su 100 intervistatati 19 riferiscono una diagnosi di ipertensione, 19 di ipercolesterolemia, 34 sono sedentari, 25 fumatori, 43 risultano in eccesso ponderale e meno di otto persone consumano cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, come raccomandato.

Inoltre, quasi il 5% degli intervistati riferisce una diagnosi di diabete.

Complessivamente il 41% presenta almeno tre dei suddetti fattori di rischio cardiovascolare e solo una piccolissima quota (2%) risulta del tutto libera dall’esposizione al rischio cardiovascolare noto.

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img