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Rione Pertini e le assemblee contro le occupazioni abusive

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Di difficile sintesi, ma di pregnante attualità e richiamo, i ragionamenti che sono emersi durante l’Assemblea dei residenti del Rione Pertini, che hanno riguardato la casa, le occupazioni indebite da parte chi è entrato senza diritto in una abitazione.

Dalla Sala del Circolo Auser, gli abitanti del rione hanno manifestato a gran voce il disagio, a loro giudizio non più tollerabile, che sono costretti a vivere e non hanno mancato di annunciare un esposto in Procura per denunciare le irregolarità.

Oltre un centinaio di persone, hanno voluto esprimere il loro malessere e nello stesso tempo rassicurare sulle loro intenzioni. Vogliono reagire nel modo più democratico possibile: “Non useremo linguaggi, né tantomeno mezzi diversi da quelli consentiti, chiediamo solo rispetto e giustizia”, hanno assicurato.

Per meglio interagire con i problemi del territorio, i residenti hanno aderito al progetto ‘Rete di controllo del vicinato’, per dare corpo ad un sistema di vigilanza verso occupazioni di case pubbliche, comunali e Ater, talvolta di difficile possibilità di convivenza. Intendono richiamare alla responsabilità civica di tutti e di ognuno, i problemi della collettività, senza mancare di aprirsi alla solidarietà e alla tolleranza.

Non sono mancate note originali e colorate sugli strumenti di controllo, potrebbe essere una tromba, che annuncia l’occupazione e dar vita alla sensibilizzazione di un problema che sono gli enti pubblici a dover interpretare e risolvere.

Le case occupate sono una dozzina e le sfitte circa 20 e il portavoce dell’assemblea Giorgio Rocelli, facendo appello alla legalità, sollecita, con la condivisione piena degli aderenti, il rispetto delle graduatorie di diritto per le assegnazioni previste per legge.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso, sembra essere un’esperienza negativa vissuta sabato scorso con un gruppo di occupanti che durante la notte hanno disturbato: è intervenuta la polizia, che ha sloggiato anche le donne e i bambini. Gli abitanti del Rione Pertini rimpiangono i bei tempi, quando più di trent’anni fa, data di nascita del quartiere, ‘si stava tranquilli, si viveva in pace’.

La casa, l’abitare, talvolta è una vera e propria guerra tra poveri, un valore inestimabile, come la garanzia di un tetto, dovrebbe interessare a trecentosessanta gradi le pubbliche istituzioni, che così farebbero anche un’azione preventiva, su tensioni e problemi che possono rivelarsi davvero inquietanti. Non sono le Forze dell’Ordine a dover difendere il diritto alla casa, ma le politiche abitative adeguate, che dovrebbero raggiungere ‘in qualche modo’ e attraverso azioni specifiche anche quel mondo sommerso dei non aventi diritto (disoccupati, senza fissa dimora, rom, persone sole, donne con bambini) e cercare qualche soluzione atta a decongestionare situazioni difficili.

Andreina Corso

(foto di repertorio)

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