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Ridare dignita' e serenita' dopo sette anni di sospetti di molestie a bambini

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La Corte d’appello di Venezia ha confermato ieri la sentenza del Tribunale di Verona che assolveva il responsabile di una cooperativa e i due insegnanti della scuola materna accusati di avere molestato sessualmente sei bambini che frequentavano lezioni di psicomotricità .

Sono passati ormai quasi sette anni da quando, nel maggio 2003, una mamma aveva ricevuto dalla sua bambina di soli quattro anni quella che le appariva come una confidenza di abusi subiti. Allarmata aveva trasmesso la propria preoccupazione ad altre mamme, alcune delle quali interrogati i loro figli, anche nel cuore della notte, avevano trovato conferma delle loro paure.
 
Secondo il racconto delle madri i bambini avrebbero subito abusi sessuali non solo all'interno dell'asilo ma anche al di fuori, nel vicino Ospedale Psichiatrico e campo sportivo, accompagnati da uno degli abusanti senza che altri insegnanti se ne accorgessero - a parte un'insegnante imputata.
Alcuni degli psicologi coinvolti successivamente per valutare la credibilità  e l’idoneità  dei minori a testimoniare, avevano confermata l’ipotesi dell’abuso. Per questo due degli imputati erano stati posti agli arresti domiciliari.

 

Il collegio difensivo dell’imputato, insegnante di motricità , composto dall’Avv. Prof. Guglielmo Gulotta del Foro di Milano e dall’Avv. Francesco Delani del Foro di Verona, già  nel corso del processo avanti il tribunale di Verona era riuscito, con una serrata difesa, a dimostrare l’infondatezza delle accuse, evidenziando come a partire dalle preoccupazione delle mamme prima e dalle aspettative degli psicologi si fosse costruito un fattoide, un fatto che non esiste ma appare tale.
Anche attraverso moderna tecnologia multimediale la difesa ha nuovamente illustrato e spiegato ai Giudici della Corte d’appello come si fossero costruite le accuse, come a partire dal primo sospetto i genitori si fossero influenzati reciprocamente attraverso domande suggestive alle quali i bambini avevano fornito risposte compiacenti.
Si è trattato di un effetto di contagio come quello che avveniva nei confronti degli untori e delle streghe.

La Corte d’appello - confermando la decisione del Tribunale di Verona - ha ridato la dignità  tanto agognata ai tre imputati (gli altri due difesi dall’avv. Claudio Avesani e dall’avv. Maria Anna Vacca), a tre giovani che in questi anni hanno dovuto, loro malgrado, difendersi da pesanti accuse e sacrificare le loro vite.
I difensori si augurano che anche i genitori dei bambini che con caparbietà  hanno cercato di dimostrare che i loro bambini erano stati molestati, ora, con questa ulteriore assoluzione, riescano a trovare un po’ di pace e vivano la decisione della Corte non come un’ingiustizia ma come la fine di un incubo per loro e per i loro bambini, ormai diventati quasi adolescenti.

Avv. Prof. Guglielmo Gulotta

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