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La Regione del Veneto mette un “tetto” ai medici “a gettone”

Due limiti, uno per i medici di Pronto Soccorso e Rianimazione, uno per tutti gli altri. Azienda Zero ora provvederà a nuovi avvisi.

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La Regione Veneto, coinvolta anch’essa nella continua ricerca di dottori a causa della penuria degli ultimi anni, ha introdotto una serie di regolamentazioni per i cosiddetti ‘gettonisti’, cioè i professionisti che lavorano come ‘liberi professionisti’ a chiamata senza essere direttamente assunti. Questa iniziativa, da una parte consolida il metodo ormai in vigore per colmare i vuoti di organico, dall’altra frena la differenza spropositata che si può venire a creare tra “gettonisti” e “assunti” anche con assurde “aste” tra strutture. La figura più interessata è quella dei pronto soccorso, specializzazione tra le più ricercate, che ora avrà delle limitazioni attraverso la definizione di compensi basati sulle qualifiche acquisite.

Il nuovo tariffario, attentamente studiato per affrontare le criticità nei pronto soccorso, stabilisce un massimale di 80 euro all’ora per i medici qualificati per l’accesso alla dirigenza, impegnati in attività di anestesia e rianimazione, terapia intensiva e servizi/unità operative di pronto soccorso. Per le attività svolte in reparti diversi, il compenso massimo è fissato a 60 euro all’ora, destinato ai medici con attestato di superamento del corso in emergenza sanitaria territoriale (Mest). Per i medici in formazione specialistica, la tariffa oraria massima è stata stabilita a 40 euro lordi.

L’implementazione di questo nuovo sistema, disciplinato attraverso una delibera, è stata ufficializzata attraverso la pubblicazione odierna sul Bollettino ufficiale della Regione. L’obiettivo primario è quello di regolamentare questo settore e prevenire forme di concorrenza tra le diverse aziende sanitarie, con l’intento finale di contenere la spesa complessiva.

Parallelamente, per agevolare il processo di ricerca di professionisti da parte delle Ulss, l’Azienda Zero è stata incaricata di diffondere avvisi di procedura. Questa iniziativa mira a semplificare e accelerare la selezione di personale medico, riducendo al contempo le difficoltà nel reperimento di risorse umane qualificate.

Si tratta dell’ennesima misura della Regione Veneto che mira ad un approccio strategico per fronteggiare la carenza di medici, spesso in fuga dal “pubblico” verso il “privato”.

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. I medici a gettone guadagnano fuori di ogni logica, sono proposti da cooperative in modo casuale e tantissime volte a salvare loro le c…e e ovviamente ai pazienti ci pensano quelli che prendono 5 euro l’ora: gli infermieri!!!
    Posso dire che c’è qualcosa che non va???

  2. Buongiorno.
    Se un medico a gettone guadagna in maniera spropositata, perché mai dovrebbe farsi assumere? Se le liste di attesa sono la norma è ovvio che chi può si rivolge al privato. Evidentemente è il sistema sanitario pubblico che è gravemente malato e dovrebbe essere ripensato. Io sono convinto che sia proprio l’inesorabile smantellamento del pubblico la strategia in atto da decenni nonostante noi tutti paghiamo la sanità pubblica! O no?!
    Vergogna.

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