L’ideatrice è la giornalista, studiosa e scrittrice Giovanna Pastega e il suo progetto vorrebbe realizzarlo a San Giacomo dell’Orio, all’ex Vida, un palazzo di proprietà regionale, un tempo anche trattoria, poi uffici, che ha sempre avuto una vita movimentata nella destinazione d’uso e sofferti contratti locativi. La regione sembra abbia scelto la trattativa privata e dopo tre aste andate deserte, pare voglia vendere l’ex Vida.
Una decisione non gradita dalle Associazioni “Omnia”, “Il Calcio” e “About”, che pur avevano contato sulla collaborazione della Regione, con la quale in questi mesi avevano stabilito rapporti e progetti per la nascita di un Centro di Documentazione della Storia e delle Tradizioni popolari veneziane e venete.
Le associazioni con Giovanna Pastega intendono insistere sul loro progetto e mercoledì 8 alle 18.00, in Campo San Giacomo dell’Orio, raccoglieranno le firme di quei cittadini che saranno solidali con le ragioni del documento da sottoscrivere, che è già nelle mani del presidente Zaia e degli assessori referenti alla Cultura, Turismo e Ambiente.
Il progetto di “pubblica utilità”, così denominato dai suoi ideatori, sembrava aver raccolto giudizi molto positivi in sede regionale, del resto la stessa curatrice Giovanna Pastega, sostiene che il Centro di Documentazione potrebbe arricchire la cultura esistente riguardo Venezia e il Veneto, valorizzandone Storia e tradizioni e rispettando un luogo, La Vida, che è nato come Teatro Storico di Anatomia in Laguna e utilizzato nel tempo per altri importanti aspetti dell’attività storica e scientifica veneziana.
Un bagaglio culturale da difendere e da mantenere.
Redazione | 07/06/2016 | (Photo d’archive) | [cod vidave]
Mj auguro che possa restare un bene pubblico .È una vergogna vendere beni pubblici .
È sicuramente una vergogna voler vendere un bene storico che ha dato molto alla vita veneziana e che potrebbe ridare voce a tutte quelle tradizioni e storia che i giovani ignorano della loro splendida citta