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Prostituta cubana non vuole il cliente romeno, poi lui fa cilecca e inizia la baruffa. Arriva il 113

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Singolare l’intervento nel quale sono stati chiamati gli agenti di una Volante del Commissariato di Jesolo (Venezia) nella mattina di giovedì scorso verso le 09.30.
Una chiamata al 113 da parte di una prostituta cubana residente nel bellunese ma domiciliata a Jesolo Lido dove esercita l’antica professione, segnalava di essere stata rapinata da un cliente straniero, con l’aggressore che si trovava ancora sul luogo.
La Sala Operativa inviava immediatamente una Volante, giunti però nel corridoio di fronte all’ingresso dell’appartamento segnalato (all’ultimo piano del condominio), gli agenti accertavano che la situazione era sostanzialmente diversa da quanto era stato riferito loro dalla Sala Operativa.

Seduto sulle scale vi era un giovane di 33 anni, cittadino rumeno, residente in provincia di Pordenone, dall’aspetto visibilmente sconfortato e con lo sguardo disorientato.
La donna, una 35enne che avrebbe dovuto essere la parte offesa nella rapina subita, stava invece inveendo ed umiliando il giovane.
I poliziotti dapprima riportavano la situazione alla calma e, a seguito di un lungo dialogo con le parti, riuscivano a venire a capo della situazione.
Da quanto ricostruito il 33enne rumeno aveva preso contatto telefonicamente con la donna conosciuta attraverso un sito di incontri occasionali, contrattando una prestazione sessuale a pagamento.
Giunto a Jesolo, all’interno dell’appartamento, la ragazza, una volta scoperto che il cliente era una persona di nazionalità non italiana, poneva già delle riserve, in quanto preferiva avere rapporti solo con persone italiane.

Alle richieste insistenti del ragazzo, i due raggiungevano un accordo sulla tariffa, decidendo quindi di concludere la prestazione.
Giunto alle fasi decisive però, a causa di un problema personale del giovane, forse anche a causa dell’assunzione di qualche sostanza stupefacente, il rapporto sessuale non andava a buon fine. Per tale motivo la donna, dopo aver insistito un paio di volte, invitava il giovane ad andarsene ed eventualmente a ripresentarsi un’altra volta.
A questo punto ne nasceva una discussione animata fra i due, in particolare per quanto riguardava la restituzione dei soldi già consegnati e dalle parole la situazione sembrava volgere al peggio.
Da ciò la decisione della donna di rivolgersi al 113 ed il successivo intervento degli agenti, ai quali non è rimasto altro che calmare le parti: entrambi venivano informati che, se l’avessero ritenuto opportuno, avevano facoltà di proporre querela al fine di far valere le proprie ragioni.

17/08/2015

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