Cinque attestati in carta di cotone fatta a mano in un laboratorio rigorosamente veneziano: il riconoscimento è stato consegnato oggi dal sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ad altrettante venezianissime aziende facenti parte del marchio “Veneziani X Venezia” che, attraverso un loro aiuto concreto, hanno contribuito a restaurare e a valorizzazione cinque monumenti della città .
La cerimonia ha voluto essere un ringraziamento ufficiale alle prime cinque imprese facenti parte del marchio: alla famiglia Marsili (ristoranti “La vecia cavana” e “Le maschere”), per il restauro dei caminetti dell’appartamento del doge; alla famiglia Pellegrini (GP Pellegrini information and communication technology), per il restauro della statua di San Giovanni Nepomuceno; alla famiglia Rizzo (Rizzo pane), per il restauro delle tre vere da pozzo di San Marcuola, Santa Sofia e S.S. Apostoli; alla Pizzeria “Ae oche” per il restauro del basamento della colonna del Todaro; a Marina e Susanna Sent (perle e gioielli in vetro), per il restauro delle statue delle Virtù della Loggia Foscara di Palazzo Ducale.
Sul luogo comune che la salvaguardia delle città d’arte spetti esclusivamente alla Stato e al Comune ha riflettuto la soprintendente per i Beni architettonici di Venezia, Renata Codello, soffermandosi sulla necessità che la tutela di una città come Venezia debba invece essere “corale e condivisa”.
Queste cinque imprese, ha concluso, lo hanno dimostrato con i fatti, cogliendo anche il “valore collettivo” di cui i manufatti restaurati sono testimonianza.
(foto: Luciano Marsili)